Schianto in via San Galigano: Perugia piange Francesco, morto a soli 23 anni. La famiglia: «Senza parole»

Il luogo dell'incidente in cui è morto Francesco Pergolesi
di Egle Priolo
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Domenica 19 Maggio 2024, 09:02

PERUGIA - Sabato di sangue sulle strade del Perugino, con un 23enne morto nello schianto della sua moto con un'auto e un 17enne portato in elisoccorso in ospedale dopo lo scontro con un pulmino scolastico.
Tutto nel giro di un'ora drammatica, con una famiglia distrutta e un'altra a Fratta Todina a gridare al miracolo, per il ragazzino che ha riportato ferite ma non è in pericolo di vita.

Mancava poco all'una, quando in via San Galigano, nel triangolo tra Elce, Fontivegge e i Rimbocchi la motocicletta di Francesco Pergolesi, 23enne residente all'Oliveto, si è schiantato contro la Panda guidata da una signora all'altezza dell'uscita di via Torelli. Uno schianto violento, con il ragazzo apparso subito in condizioni disperate. Immediato l'arrivo dei sanitari del 118 e della polizia locale, ma i soccorsi sono risultati inutili. Nell'ambulanza partita a razzo verso l'ospedale Santa Maria della misericordia i medici hanno fatto di tutto per rianimare Francesco, ma il giovane è arrivato al pronto soccorso già senza vita. Lungo la strada, in un silenzio irreale, è rimasta la conducente dell'auto, una settantenne. In piedi, nonostante il caldo e l'età, evidentemente sotto choc. Mentre la polizia locale ha chiuso il lungo tratto di strada, sia dal bivio per i Rimbocchi all'altezza della libreria La Scolastica che a ridosso della rotonda di Santa Lucia. Impossibile arrivare sul luogo dell'incidente se non a piedi, con buona parte della viabilità della zona che ha ovviamente subito disagi e lunghe code, con un'ampia area di città tagliata fuori dalla circolazione per ore.
Eppure lì, in quel tratto di strada chiuso, con una donna disperata e una famiglia da avvisare e far correre in ospedale, pareva che il tempo si fosse fermato. Nessuna idea delle clacsonate e del traffico all'altezza delle due chiusure, nessuna eco del trambusto di auto e pullman a poche centinaia di metri. La polizia locale è stata infatti impegnata nei rilievi in un nervoso silenzio, col solo rumore disturbante del cinguettio degli uccelli, distopico davanti a una tragedia da subito nota a tutti. Con l'anziana automobilista quasi ipnotizzata davanti alle parole dell'agente che le spiegava il senso di alcuni accertamenti, compreso l'alcoltest, risultato negativo. E poi lo spray verde per effettuare i rilievi e capire - con una cappa di dolore addosso - chi eventualmente non abbia rispettato una precedenza, con la prassi comunque per il sopravvissuto di dover rispondere ora di omicidio stradale.
La voce dell'incidente ha presto fatto il giro della città, che ora piange Francesco, diciassettesima vittima sulle strade umbre dall'inizio dell'anno.

Perugia piange, a partire dall'Oliveto, dove è cresciuto, con i residenti della zona che lo ricordano spesso al fianco del padre, nell'attività di ristorazione ambulante di famiglia, con il loro food truck di stanza ai Rimbocchi, tappa fissa del popolo della notte. «Morire a 23 anni è qualcosa di impensabile. Fai buon viaggio cugino e dai tanta forza da lassù ai tuoi genitori e ai tuoi fratelli». «Non ho parole, ho solo tanta tristezza. Ciao mio caro cuginetto», scrivono amici e parenti sulla pagina social di Francesco. Con un pensiero alla famiglia a cui ora restano solo lacrime e silenzio.

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