Cervello scongelato riprende vita e torna a funzionare senza subire danni: la nuova tecnica dalla Cina

Piccole porzioni di tessuto cerebrale umano congelate tornano a funzionare senza subire danni

Cervello scongelato riprende vita e torna a funzionare senza subire danni: la nuova tecnica dalla Cina
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Sabato 18 Maggio 2024, 07:20

Sembrava un futuro lontanissimo quello narrato in Futurama, in cui la testa parlante dell'ex presidente Richard Nixon dettava legge immersa nella formalina. Ora però il cartone animato potrebbe essere ben presto specchio della realtà grazie all'esperimento dei ricercatori della Fudan University di Shangai, in Cina.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Reports Methods, vede piccole porzioni di tessuto cerebrale umano congelate e poi scongelate, tornate a funzionare senza subire danni. Come se nulla fosse successo. Il metodo di crioconservazione sfrutta una particolare miscela di sostanze chimiche per preservare le cellule nervose senza alterarne la struttura e le funzioni.

Come conservare il cervello

La notizia sta già creando aspettativa nelle persone: sarà possibile ibernare i corpi umani per farli rivivere tra 100 o 200 anni? Forse. Ma non nell'immediato futuro. Al momento i risultati dello studio saranno utili soprattutto alla ricerca scientifica perché renderanno più facile la conservazione degli organoidi di cervello usati in laboratorio per studiare le malattie neurologiche.

Proprio questi cervelli in miniatura sono stati usati dai ricercatori cinesi per trovare il giusto mix di sostanze adatto alla crioconservazione. Gli organoidi, grandi appena quattro millimetri, sono stati immersi in diversi composti chimici per poi essere congelati nell'azoto liquido per almeno 24 ore.

I risultati migliori, in termini di sopravvivenza e crescita delle cellule dopo lo scongelamento, sono stati ottenuti con la miscela Medy, composta da metilcellulosa, glicole etilenico, Dmso e Y27632.

Una serie di esperimenti hanno testato la sua efficacia. I mini-cervelli, immersi nella miscela Medy per 48 ore e congelati, sono stati poi scongelati e tenuti in osservazione per 150 giorni. I dati raccolti dimostrano che conservano la loro struttura, la funzionalità e la capacità di crescere, anche dopo un congelamento lungo 18 mesi. Risultati simili sono stati ottenuti su campioni di tessuto cerebrale umano grandi tre millimetri, prelevati da una bambina di 9 mesi operata per epilessia.

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