Scontri studenti-polizia a Roma, il racconto: «Era una protesta pacifica poi le spinte e gli scontri»

Manifestazione studenti contro Stati generali della Famiglia Gabrielli/Ag.Toiati
di Chiara Adinolfi
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Sabato 11 Maggio 2024, 09:21

Scossi, turbati, arrabbiati. Gli studenti e le studentesse che ieri hanno manifestato contro gli Stati generali della Natalità si dicono «sorpresi» per quello che è accaduto durante il corteo, e allo stesso tempo rilanciano la mobilitazione. Due studentesse portate in pronto soccorso, diversi giovani feriti, quattro poliziotti soccorsi, due con i polsi rotti. Questo il bilancio della contestazione organizzata dall’Assemblea Aracne e dal collettivo Zaum per opporsi al «modello di scuola e società proposto da questo governo».

La mobilitazione era partita giovedì, con un flash mob durante l’intervento della ministra della Famiglia Eugenia Roccella nella giornata inaugurale degli Stati Generali della natalità. In serata, i giovani hanno occupato la facoltà di Scienze Politiche e, venerdì mattina, la partenza del corteo. Una manifestazione ‘Per un altro genere di educazione’, come avevano scritto sul grande striscione che guidava il cordone. Poi il tentativo di deviare il percorso verso via della Conciliazione, dove all’interno dell’Auditorium erano in corso gli Stati Generali della Natalità. C’è stato il lancio di alcuni oggetti, come le scarpette rosse simbolo della lotta alla violenza di genere. E subito dopo, gli scontri con la polizia. «Avevamo come obiettivo quello di contestare il convegno sulla natalità - ammette un manifestante - dopo lunghi passaggi in questura siamo riusciti a farci autorizzare un percorso. Ma noi volevamo arrivare vicino all’Autorium della Conciliazione. E la polizia ce l’ha impedito».

BILANCIO

A riportare i danni maggiori, una studentessa di 25 anni che ha raccontato di aver sentito «una botta in testa» e di essere rimasta «sotto choc».

Tra i primi a soccorrere la studentessa, che ha riportato una ferita alla testa, gli stessi manifestanti del collettivo di medicina. Subito dopo la ragazza è stata portata in ambulanza al pronto soccorso del Santo Spirito. Un’altra ragazza, di 15 anni, è stata portata invece all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. «Ero nel corteo, poi ho sentito una botta forte al fianco, con uno scudo», ha raccontato la studentessa.

Per almeno un’ora il corteo si è fermato a via Leone IV. «Siamo ripartiti dopo che i ragazzi sono stati tutti portati via con l'ambulanza, non volevamo lasciare solo nessuno», ha detto Mattia, uno dei manifestanti. Poi la mobilitazione è proseguita verso viale Giulio Cesare, via Cicerone e infine Piazza Indipendenza. Nel corso degli scontri, uno studente di 16 anni del liceo Virgilio di Roma, è stato portato in questura dalla polizia. Ed è lì che si è diretta una parte dei manifestanti.

UNO STUDENTE IN QUESTURA

«Non ero andato lì con l’intenzione di fare male a nessuno, volevamo fare una protesta pacifica e manifestare contro gli Stati generali della natalità - ha raccontato lo studente subito dopo essere stato rilasciato dalla polizia - Quando sono iniziati gli scontri, tra uno spintone e l’altro sono inciampato e mi sono ritrovato a terra. Poi la polizia mi ha portato in questura per accertamenti». Anche la madre del ragazzo ha commentato l’episodio con i giornalisti. «Sono stata contatta dal commissariato due ore dopo il fatto - ha raccontato - questi ragazzi stavano solo contestando, e io sono contenta che mio figlio non sia tra gli indifferenti »

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