Associazione Civita, "La misurazione dell'impatto sociale", ultimo appuntamento del ciclo "Quando la sostenibilità incontra..."

Tra i temi trattati le buone pratiche nell’ambito della sostenibilità, la misurazione degli impatti sociali e culturali di un investimento, nuove normative e ruolo delle aziende nelle politiche ESG (ambiente, sociale e governance)

Nuovo incontro "Quando la sostenibilità incontra..." dell'Associazione Civita
di Marta Giusti
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Mercoledì 24 Aprile 2024, 14:53

All'incontro "La misurazione dell'impatto sociale" del ciclio di appuntamenti "Quando la sostenibilità incontra..." tenutosi lo scorso 22 aprile si è parlato soprattutto delle buone pratiche da adottare in ambito di sostenibilità, di misurazione degli impatti sociali e culturali di un investimento, di nuove normative e ruolo delle aziende nelle politiche ESG ( ambiente, ssociale e governance) promosso dall’ Associazione Civita. 

L'associazione attiva da 35 anni, è impegnata a valorizzare il patrimonio storico e culturale. L'incontro è organizzato secondo la convinzione che cultura e sviluppo sostenibile siano strettamente connessi, ma che le buone pratiche di analisi e monitoraggio degli impatti generati dagli investimenti in ambito culturale siano ancora troppo poche.

Come misurare i fattori fondamentali della sostenibilità di un investimento? In che modo misurare gli impatti sociali sulla comunità e quale valore attribuire agli investimenti in cultura? In che modo è possibile promuovere dal punto di vista normativo pratiche sostenibili? Hanno cercato di rispondere a queste domande degli esperti del mondo imprenditoriale: Simonetta Giordani, segretaria generale di Associazione Civita, Roberto Basso, direttore relazioni esterne e sostenibilità di WindTre, Valeria Brambilla, amministratrice delegata di Deloitte Touche, Stefano Firpo, direttore generale di Assonime, Antonio Matonti, direttore affari legislativi e regionali, diritto di impresa di Confindustria, Stefania Pedroni, responsabile Wealth Planning di Intesa Sanpaolo Private Banking, Olivia Tassara, responsabile eventi, sponsorizzazioni e protocollo di Ferrovie dello Stato Italiane.

Gli interventi degli esperti

Simonetta Giordani, segretaria generale di Associazione Civita ha introdotto l'incontro. «Sin da quando nel 2015 è stata approvata l’agenda 2030 tutta la nostra attività ha cercato di rispondere ad alcune domande: Qual è il contributo che l’ecosistema culturale ha nello sviluppo sostenibile? Come nella doppia prospettiva delle istituzioni culturali e delle imprese si può dare un contributo a questa agenda pur in mancanza di target e indicatori specifici? Il nostro rapporto “Quando la sostenibilità incontra la cultura” è stato realizzato nella convinzione che le istituzioni culturali possano fornire un grande contributo nella promozione degli obiettivi dell’agenda 2030» ha detto Giordani.

E ho posto l'accento sul «ruolo fondamentale che possono ricoprire le imprese» in tema di sostenibilità «attraverso una progettualità culturale, legata al proprio business, che consenta di coinvolgere comunità e territori». Ma questo compito non risulta facile, perché «la mancanza di metriche precise e definite per misurare l’impatto sociale degli investimenti in cultura è un problema e per questo ci siamo concentrati su sperimentazioni concrete in questo ambito”.

Roberto Basso, direttore relazioni esterne e sostenibilità di WindTre ha parlato degli obiettivi della sua azienda in tema di sostenibilità: «L’economia circolare e la decarbonizzazione sono importanti anche nel settore terziario. E ha aggiunto «Sette dei dieci obiettivi del Piano esg di Windtre riguardano la dimensione sociale, scelti in modo pertinente con l’attività economica che svolgiamo».

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Valeria Brambilla, amministratrice delegata di Deloitte Touche ha parlato di come migliorare la gestione delle risorse: «Attraverso la misurazione degli impatti è possibile rafforzare la capacità della cultura di favorire anche una migliore gestione delle risorse, migliorando la trasparenza verso gli stakeholder, a beneficio anche della società nel suo complesso».

Secondo Antonio Matonti, direttore affari legislativi e regionali, diritto di impresa di Confindustria «Il macro-tema della sostenibilità rappresenta ormai una condizione ineludibile per il business e tende a inglobare anche la cultura d’impresa» e ha parlato dell'attenzione di Confindustria al «legame tra imprese e territori, comunità, persone e, di conseguenza, e del ruolo dell’impresa come attore sociale e il valore della cultura come leva di innovazione organizzativa».

Nell'intervento conclusivo di Stefania Pedroni di Intesa Sanpaolo l'attenzione è andata sugli «investimenti culturali che possono essere anche un coinvolgimento nella comunità culturale locale, fornendo un senso di appartenenza e di contributo positivo alla società». 

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