Terremoto Campi Flegrei, l'esperto Ingv: «Il suolo si solleva ancora. Ci saranno altre scosse»

L'intervista a Mauro di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano

Terremoto Campi Flegrei, l'esperto Ingv: «Il suolo si solleva ancora. Ci saranno altre scosse»
di Mariagiovanna Capone
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Lunedì 20 Maggio 2024, 23:36

Martedì scorso lo aveva annunciato poco prima dell’incontro pubblico con i residenti di Bagnoli: «Con l'attuale tasso di sollevamento è possibile che si verifichino terremoti di magnitudo più alta». Nessuna sorpresa per il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, Mauro di Vito, che dalla sala operativa è in continuo aggiornamento con Protezione Civile e Centro Operativo Comunale di Pozzuoli.

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Direttore di Vito, qualche giorno fa lei ha dichiarato che la velocità di sollevamento del suolo ai Campi Flegrei era raddoppiata e ci sarebbero potuti essere altri sciami con scosse anche di magnitudo superiore a quelle registrate finora.
«Non era una previsione, precisiamolo, nessuna improvvisazione ma una dichiarazione basata su quanto conosciamo della dinamica bradisismica dei Campi Flegrei: i terremoti non si possono prevedere ma è prevedibile che avvengano e avverranno.

Proprio quel giorno (martedì 14 maggio, ndr) avevamo emesso il consueto bollettino settimanale e i dati parlavano chiaro: il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione, localizzata alla stazione di Rione Terra, era di circa 20 millimetri al mese. Il doppio rispetto a quello che registravamo da gennaio, a esclusione dei due picchi del mese scorso, di circa un centimetro tra il 9 e 10 aprile e mezzo centimetro tra il 15 e 16 aprile, e superiore anche ai 15 millimetri della scorsa estate, quando abbiamo avuto una fase molto energetica. Essendo aumentata la velocità di deformazione del suolo, quella mia esternazione si basava sul fatto che conosciamo bene la relazione piuttosto diretta tra l’accumulo di stress nella crosta e l’accadimento di terremoti, anche un po' più energetici rispetto a quello che fino a ieri era stato il massimo in quarant’anni, di magnitudo 4.2, del 27 settembre scorso».

 

E adesso qual è la velocità di sollevamento del suolo?
«Il sollevamento del suolo continua a essere di 20 millimetri al mese».

Cioè, dopo i tre eventi sismici e i numerosi sciami, non c’è stata una diminuzione del sollevamento del suolo?
«Purtroppo no. Monitoriamo in tempo reale i dati della rete Gnss e per adesso registriamo sempre la stessa velocità di deformazione del suolo».

Come interpreta questa situazione invariata?
«Avevamo già intuito che il fenomeno sarebbe incrementato e ovviamente questo è un fatto molto importante. Lo avevamo compreso anche dal numero di terremoti (ben 1.252 ad aprile), dalla magnitudo dei terremoti, dal degassamento… Il fenomeno bradisismico si stava intensificando e ci aspettavamo una tale frequenza di sismi. Quindi lo interpreto con il proseguimento di tale fenomeno bradisismico che continuerà con le stesse caratteristiche finora registrate».

A questo punto, la domanda è d’obbligo: ci saranno altri eventi sismici?
«Non essendo cambiata la velocità di sollevamento, per ora, sì, avremo sicuramente ancora altri eventi sismici, non c’è dubbio. E potrebbero verificarsene altri di magnitudo pari a quelli più energetici registrati oggi (ieri, ndr). Lo sciame è ancora in corso ed è costituito da un numero molto elevato di terremoti, ma è bene sottolineare che la maggior parte di essi è di energia bassissima. Capisco i cittadini che hanno percepito le scosse come molto forti (essendo molto superficiali), ma dal punto di vista sismico stiamo parlando sempre di magnitudo medie, non di magnitudo alte: magnitudo medie che sono abbastanza tipiche di questo territorio. E sono molto simili anche alle magnitudo massime osservate durante la crisi 1982-84, quella molto più intensa di oggi, quando si registravano oltre 500 eventi sismici al giorno e una velocità di sollevamento del suolo nettamente superiore a quella attuale».

Gli altri parametri dell’attività di monitoraggio, invece, mostrano delle variazioni?
«No, stiamo controllando anche altri parametri in tempo reale, e non ci sono variazioni. In particolare, i dati della rete geochimica non hanno mostrato variazioni significative e confermano i trend di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale e aumento del flusso di fluidi emessi. Nelle prossime ore, faremo comunque dei campionamenti ulteriori così come monitoreremo ogni minima variazione. Il fenomeno bradisismico continua, con le stesse caratteristiche che stiamo registrando da aprile».

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