Candidati per un mese di ferie, nei piccoli centri il boom delle liste "civetta"

Candidati per un mese di ferie, nei piccoli centri il boom delle liste "civetta"
di Marco Barzelli
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Domenica 12 Maggio 2024, 09:04

Otto liste "civetta" distribuite in quattro borghi della provincia di Frosinone: tre a Falvaterra, due a Rocca d'Arce, due a Vallemaio e una a Settefrati. Significa un mese di vacanza per decine di militari, posti in licenza straordinaria per la campagna elettorale. Questo escamotage, tutto italiano, continua a consentirlo l'articolo 1484 del Codice dell'ordinamento militare (Com). Tanto c'è il Testo unico degli enti locali (Tuel) che non dispone ancora l'obbligo di sottoscrizione delle liste nei comuni fino a mille abitanti. Non è necessario raccogliere e presentare firme di iscritti alle liste elettorali comunali. Lo scenario, però, sembrerebbe ormai prossimo a cambiare. C'è una proposta di legge già approvata dal Senato per l'introduzione delle firme a corredo delle liste dei piccoli centri. Alle elezioni di Falvaterra, in tal caso, non ci sarebbero tre liste "civetta". Probabilmente neanche quelle costituite da "gente di fuori", perlopiù sconosciuta nel paesino di poco più di 500 anime. Si candidano allora sia il sindaco Francesco Piccirilli che il suo vice Augusto Carè, ognuno con una propria lista. È la doppia risposta locale ai tre "progetti" dei "forestieri": Progetto Italia", "Progetto Futuro" e "Progetto Popolare". Quest'ultimo viene proposto anche a Rocca d'Arce, 911 abitanti, e Vallemaio, 892. A Rocca d'Arce anche una seconda lista "civetta": "L'Alternativa". A Settefrati, 709 abitanti, una delle tre liste è di militari: "Potere popolare". Poi ci sono "I cittadini delle cultura e colture d'Italia", tutti provenienti da altri comuni rispetto a quelli che vorrebbero amministrare. A Falvaterra appoggiano l'aquinate Antonio Pelagalli, già presidente della Provincia nel 2009, poi riuscito a entrare nel consiglio comunale di Viticuso. A Vallemaio stanno con il veterinario Giuseppe Magnapera, anch'egli di Aquino.

LE REAZIONI

Piccirilli, ricandidatosi a Falvaterra, si appella al governo: «È ora di approvare una norma che preveda la raccolta di almeno quindici firme nei piccoli comuni. Basterebbe per mettere fine a questa mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, ma anche dei lavoratori e cassintegrati. Non sono contro la legge, ma contro chi ne fa un uso improprio». Dichiara l'alleanza con il vicesindaco Carè: «La "sua" è una lista d'appoggio, creata per dare ai cittadini una più ampia forma di democrazia. Chi non vuole sostenere la mia squadra, può farlo per qualcun altro di Falvaterra che lavorerà per il territorio. Si andrà a ricoprire così anche il ruolo di minoranza». Parla anche di Pelagalli: «Un soggetto mai visto, se non negli ultimi giorni per affiggere i manifesti, come già fatto in altri comuni. A prima vista, tra l'altro, sembrerebbe contenere anche quella appartenenti ai corpi militari». Il sindaco di Vallemaio, Fernando Tommaso De Magistris, fa invece presente: «Votano 937 persone, di cui 182 iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero».
Marco Barzelli
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