Polverini-Mussolini, dai social al “porta a porta”: ecco la sfida delle gemelle diverse

Strategie a confronto per un posto in Europa

Polverini-Mussolini, dai social al “porta a porta”: ecco la sfida delle gemelle diverse
di Gianluca Carini
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Domenica 19 Maggio 2024, 00:09

Nella corsa per un seggio a Bruxelles Alessandra Mussolini e Renata Polverini sono le due “gemelle diverse” di Forza Italia nella circoscrizione Centro. Brevi bio: Polverini si forma nel “sindacato di destra” (Ugl) prima di passare alla politica. Presidente di Regione, poi due volte deputata, non si è ricandidata nel 2022. Si parlò di ragioni politiche – vi fu un breve strappo con gli azzurri quando votò la fiducia al governo Conte II – ma lei taglia corto: «Non mi candidai per motivi personali, ora risolti». Mussolini, invece, la destra la porta nel cognome (che ha passato ai suoi figli) e prova a tornare per la quarta volta a Bruxelles, dopo aver annunciato l’addio alla politica un paio d’anni fa, nel solco del successo di “Ballando con le stelle”. E invece, «mentre facevo Lady Gaga a “Tale e quale show” mi chiamò Tajani per dirmi che si liberava il suo seggio visto che entrava nel governo Meloni», esordisce Mussolini. «E dato che avevo preso molte preferenze, non me la sono sentita di dire no».

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La contesa

Già, ma come convincere gli elettori nella spietata lotta delle preferenze? Le due puntano su strategie molto diverse: «Niente cene elettorali, comizi e cartelloni, sono inutili», mette le cose in chiaro Mussolini. «Meglio girare le città e andare in pasticceria o fare degli apericena per incontrare la gente».

E poi ci sono i suoi video social che, bisogna dirlo, hanno spesso successo. Da quello in cui sostituisce i pantaloni a un ragazzo con una gonna (per rivendicare il tema dei diritti civili, anche se molti non hanno colto subito) all’ultimo in cui le cade addosso un pannello elettorale. «Ma sì, facciamoci vedere per quello che siamo», scherza Mussolini.

Più “tradizionalista” invece Polverini, che ha iniziato la sua campagna elettorale a gennaio: «Allora lo feci per spirito di servizio, dato che il partito in quella fase era parecchio malconcio, oggi invece la situazione è molto diversa...». I social, continua l’ex presidente del Lazio, «servono soprattutto per intercettare i giovani, ma io quando posso vado in tv e soprattutto giro dalla mattina alla notte da mesi, cercando di raggiungere quanti più territori possibili, non solo nel Lazio». Tanto che «la protagonista di questa campagna elettorale è la macchina: ieri ci si è rotta, una volta siamo rimasti senza benzina, un’altra ce l’hanno fatta ritrovare un po’ malmessa».

I punti di contatto

Andando a scavare, però, le similitudini ci sono eccome: per esempio, entrambe girano con un alleato inusuale. C’è Vanessa, la barboncina nana sempre a fianco della Polverini. E c’è Betzy, la “chihuahuita” di Mussolini che capisce «quando c'è da stare in silenzio, anche se poi invece dice sempre la sua».

Ma soprattutto c’è l’attenzione ai diritti civili che le pone su un fronte dissonante con parte del centrodestra. «Ma Forza Italia sta tornando alla sua origine liberale e quindi ha una mentalità più aperta, poi su questi temi il partito lascia libertà ai singoli parlamentari», spiega Polverini. Che poi passa al programma azzurro a Bruxelles, «che è vasto: dal voto maggioritario in sede Ue, alla revisione della direttiva sulle case green, fino al ruolo della Bce». Mentre Mussolini è più diretta: «Perché votare Forza Italia? Perché sta nel Ppe, dove si conta davvero in Ue. E mi faccia dire non condivido la mancata firma del Governo sul protocollo europeo» (per i diritti Lbgtq+). Esecutivo del quale fa parte anche Tajani: «Ma lui poi ha detto cose importanti sul tema», risponde Mussolini. Ma alla fine, tra di loro, com’è il rapporto? «Ottimo», spiegano entrambe. «Parliamo a due elettorati diversi – aggiunge Polverini – io vengo dal mondo del lavoro e dalla Regione e sono concentrata su questi temi. Lei ha i suoi», aggiunge senza entrare in tema. E vi siete sentite in questa campagna elettorale? «Beh non è che ci sia stato molto tempo», dichiara Mussolini aggiungendo: «Ma io ho un buon rapporto con tutte le candidate. Fare una campagna elettorale così è dura, soprattutto per una donna».

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