Sofia Stefani, chi era la vigilessa uccisa dal suo ex comandante ad Anzola: erano amanti? Lui è sposato, lei aveva un fidanzato

Sofia Stefani, chi era la vigilessa uccisa dal suo ex comandante ad Anzola: erano amanti? Lui è sposato, lei aveva un fidanzato
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Maggio 2024, 08:59

«È stato un incidente, stavo pulendo la mia pistola ed è partito un colpo. Lei era seduta davanti a me e l’ho colpita al viso», ha detto Giampiero Gualandi, 63 anni, fermato per l'omicidio di Sofia Stefani, 33enne ex collega vigilessa morta ieri con un colpo di pistola alla testa al comando di Anzola Emilia (Bologna), sparato proprio dalla sua dall'arma di ordinanza.«Avevamo una relazione, lei mi era venuta a trovare in ufficio. Mentre chiacchieravamo io pulivo la pistola e all’improvviso è partito il colpo».

Delitto passionale?

Fare la vigilessa era il sogno di Sofia.

La giovane era un’agente in forza al comando gemellato con Anzola, quello di Sala Bolognese, dove però non era più in servizio da qualche tempo. Sui motivi per cui, dunque, si trovasse lì, stanno indagando le forze dell’ordine, anche per capire il movente dell’omicidio. Sofia è stata uccisa dall'arma di ordinanza del suo ex comandante, nonché suo superiore dell’anno scorso, Giampiero Gualandi. Nel momento della tragedia, al comando di polizia, c’erano altri due agenti in servizio: sono già stati sentiti dagli inquirenti, coordinati dal pm Stefano Dambruoso. Questi avrebbero confermato di sospettare da tempo che i due avessero una relazione intima, ma nulla più di sospetti e chiacchiere da ufficio. Anche perché Gualandi è sposato e Sofia aveva un fidanzato. Ragazzo che ieri sera è stato a sua volta lungamente sentito dagli inquirenti per cercare di delineare con chiarezza i contorni del rapporto tra i due colleghi. Al momento, difatti, non si può escludere neppure che si sia trattato di un delitto dal movente passionale.

La militanza nel Pd

Sofia era anche molto impegnata nel sociale e militava nel Partito Democratico seguendo costantemente gli appuntamenti e gli eventi, racconta chi l’ha vista fino a pochi giorni fa. Non a caso anche la segretaria della Federazione democratica bolognese, Federica Mazzoni, ha voluto esprimere parole di cordoglio per la vicenda: «Purtroppo ancora un probabile femminicidio, quello di Sofia Stefani — ha detto —. Un dolore incredibile che tuttavia non ci consente il silenzio, né come cittadini e cittadine, né come istituzioni. In attesa di accertamenti, ora è il tempo di stringersi alla famiglia, a cui a nome di tutto il Partito Democratico di Bologna porgo le più sentite condoglianze e tutta la nostra vicinanza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA