A Venezia vince il merito: la Mostra del cinema a Barbera per altri due anni

Il Presidente della Biennale Buttafuoco: «con lui immediata sintonia». E a Roma i vertici dell’Academy parlano di Oscar

Alberto Barbera, 74 anni
di Gloria Satta
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Sabato 11 Maggio 2024, 06:49
Era nell'aria, il sito Dagospia l'aveva anticipato ma solo adesso si è avuta la conferma ufficiale: Alberto Barbera continuerà a guidare la Mostra del Cinema di Venezia fino all'edizione 2026. È il direttore artistico più longevo nella storia del più antico festival del mondo da lui orchestrato dal 1998 al 2002 e poi dal 2012 a oggi senza interruzioni: il suo mandato, già rinnovato nel 2020, sarebbe scaduto dopo l'81esima Mostra, in programma al Lido dal 28 agosto al 7 settembre prossimi, ma il cda della Biennale presieduto da Pietrangelo Buttafuoco ha approvato fin da ora la nuova estensione «in considerazione dei risultati ottenuti nella riconosciuta qualità delle selezioni, nella scoperta e nel lancio internazionale di nuovi talenti, nella diffusione e nella crescita della cultura cinematografica e nell' ampliamento del pubblico, risultati da avviare anche nel prossimo biennio». 
L’AVVICENDAMENTO
Sulle regole dello spoiler system, che comporta l'avvicendamento delle cariche in funzione dei cambiamenti politici, ha insomma prevalso l'oggettività del merito. Buttafuoco parla infatti di «immediata sintonia» provata con Barbera: «Ho grande rispetto per la competenza, la professionalità e la passione da lui dimostrate negli anni alla guida della Mostra», ha detto il presidente della Biennale, «e sono felice di continuare con lui questo percorso». Piemontese di Biella, classe 1950, già critico cinematografico e direttore del Museo del Cinema di Torino, dal 2020 membro votante dell'Academy e inserito da Variety nella lista delle 500 personalità più influenti dello spettacolo mondiale, Barbera ha ridato smalto internazionale alla Mostra tra l 'altro riportando Hollywood al Lido. 
LA GIURIA
Quest'anno la giuria sarà guidata da Isabelle Huppert, il Leone d'oro alla carriera andrà al regista Peter Weir, sono attesi molti grandi film e Venezia continuerà ad essere il trampolino di lancio per la corsa all'Oscar. 
E proprio l'Oscar nel 2028 festeggerà 100 anni. Intanto diventa sempre più internazionale e inclusivo accogliendo un numero crescente di film non americani mentre già oggi risiede fuori dagli Usa il 30 per cento dei 10mila e 500 membri votanti dell'Academy che intende ora promuovere la cultura del cinema in tutti i Paesi del mondo. È quello che annunciato hanno a Roma i vertici dell'Academy ospiti di Cinecittà, dal 2022 partner della storica istituzione americana: il ceo Bill Kramer, la presidente Janet Yang e Jacqueline Stewart, alla guida dell'Academy Museum di Los Angeles progettata da Renzo Piano . Accolti dalla presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia e dall'ad Nicola Maccanico, i tre hanno illustrato ”Academy 100”, la campagna che si propone di raccogliere 500 milioni di dollari nel mondo (ne sono arrivati già 100 milioni) per garantire il futuro alle iniziative, dalle mostre alle attività didattiche, e rafforzare il legame con il pubblico. 
IL CINEMA OVUNQUE
«L'Academy vuole ispirare i giovani artisti e creare opportunità per le comunità meno rappresentate», ha detto Kramer. Sottolineando l'importanza dell'iniziativa, Maccanico ha aggiunto: «L'Academy si apre al mondo perché il cinema, per effetto della globalizzazione, può nascere ovunque». 
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