Roma, dopo 9 anni il Campidoglio corregge la targa del viale: «Florence Nightingale era un’infermiera»

La disfida sul viale intitolato alla “signora con la lanterna” erroneamente definita «medico»

foto Paolo Caprioli/Ag.Toiati
di Giampiero Valenza
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Lunedì 29 Aprile 2024, 07:03

Dopo nove anni si ripara l’errore. Grave, anche perché il Campidoglio, nell’ormai lontano 2015, aveva preso lucciole per lanterne. E reso Florence Nightingale, la madre dell’infermieristica moderna, un medico. Così l’ha scritto sulla targa di un viale che le era stata dedicata a Villa Pamphilj. E quella confusione aveva fatto andare su tutte le furie gli infermieri, che più volte, avevano chiesto all’allora amministrazione guidata da Ignazio Marino di rimettere ordine. Per loro, avere viale Florence Nightingale, a Roma, «più che in una soddisfazione e un lustro per la professione» aveva il sapore di «una beffa». Lo sbaglio era doppio. La donna nacque a Firenze - da cui, infatti, il nome Florence, nel 1820 e non nel 1823 come riporta la targa e fu nota come la “signora con la lanterna”. La sua fu una storia particolarmente avvincente - e, tra l’altro, fu spesso a Roma: nel 1849 assistette i difensori della Repubblica Romana - nel 1853 partì con 38 infermiere per la Turchia per assistere i feriti della guerra di Crimea. Il quotidiano britannico The Times raccontava di lei, sola, che passava la notte con la lanterna ad assistere i soldati feriti. E quegli anni furono per lei essenziali per capire il concetto dell’assistenza infermieristica, con alcuni principi che vanno sempre seguiti, pulizia, acqua pura, luce, ma anche silenzio, calore e dieta. Un modello, in sostanza, un po’ per tutti gli infermieri di oggi.

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LA STORIA

La targa viale Florence Nightingale era stata approvata con una deliberazione di Consiglio comunale.

L’assessore alla Cultura, Miguel Gotor, appena ha saputo dell’errore che si trascinava da tempo - e che era stato segnalato dagli stessi infermieri, arrabbiati per anni per questo sbaglio - ha cercato di sistemare le cose. E così è stato, a tal punto da aver scritto all’Ordine delle professioni infermieristiche di Roma dicendo: «Sono molto lieto che l’iter necessario alla correzione della targa toponomastica dedicata a Florence Nightingale dentro Villa Pamphilj sia finalmente giunto a conclusione e che la nostra amministrazione abbia contribuito a fare chiarezza su questa figura così importante e rappresentativa della professione infermieristica». «Siamo lieti che dopo così lungo tempo il Comune di Roma abbia ascoltato le nostre proteste. Il prossimo 12 maggio sarà la giornata Internazionale dell'infermiere, ed è la data di nascita della fondatrice della nostra disciplina. infermiera e madre dell'infermieristica moderna», commenta il presidente dall’Ordine degli infermieri di Roma, Maurizio Zega..

IL TEMA

Sulla questione della loro professione gli infermieri sono impegnati in una battaglia profonda, quotidiana. «Spesso veniamo confusi per altre professioni, come gli operatori socio sanitari - precisano dall’ordine romano - Invece il nostro percorso è specifico (che arriva anche a lauree magistrali, dottorati di ricerca, docenze universitarie), ecco perché ci ferisce quando qualcuno si sbaglia. Un po’ come quando si vuole dire che Florence Nightingale è un medico. Tutto il rispetto per la professione medica, ma Nightingale è la “madre” dell’infermieristica, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità volle proclamare il 2020 anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica in occasione del suo bicentenario della nascita».

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

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