Massimo Galli, il pm chiede condanna di un anno e 10 mesi: «Ha favorito un suo allievo durante il concorso»

Il 21 maggio parlerà la difesa di Galli, coi legali Giacomo Gualtieri e Roberto Rigoni Stern, e il 13 giugno la difesa di Riva, con l'avvocato Luca Troyer e potrebbe arrivare anche il verdetto

Massimo Galli, i Pm chiedono condanna di un anno e dieci mesi per concorso truccato
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Giovedì 16 Maggio 2024, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 14:35

Massimo Galli, Infettivologo e volto noto nelle fasi più drammatiche della pandemia, è stato accusato dal pm di aver favorito un suo studente durante un concorso di medicina nel periodo 2019-2020. La richiesta a suo carico è di un anno e dieci mesi di reclusione per aver ostacolato il regolare svolgimento del concorso favorendo Agostino Riva e penalizzando Massimo Puoti.

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La vicenda

L'imputazione per Galli riguarda un concorso di quattro anni fa.

Agostino Riva, suo stretto collaboratore, risultò il candidato vincente nel 2020 di un concorso per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente. Come l'infettivologo, considerato dai Pm come il regista dell'operazione, è stata richiesta una condanna di un anno e 6 mesi per Agostino Riva.

Galli sarebbe intervenuto come componente della commissione sul verbale di valutazione dei candidati: in questa veste avrebbe attestato che il prospetto con i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale nel corso di una riunione da remoto del febbraio 2020 mentre, secondo gli accertamenti, sarebbe stato concordato solo dopo. Per l'accusa, sarebbe stato lo stesso Riva a indicare i punteggi.

Il pubblico ministero: «Concorso truccato»

Secondo il Pubblico Ministero, come emerso da alcune intercettazioni tra Galli e Riva, non si trattava di un concorso vero ma il bando fu ritagliato su misura con i criteri valutativi predefiniti, per favorire Agostino Riva. L'altro candidato, ha spiegato il pm Scalas: «aveva capito che andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, perché Galli in quel periodo era uno dei big, andare contro Galli era andare contro Maradona a Napoli». Galli, presente in aula come a tutte le udienze e che si è sempre difeso dalle accuse, ha spiegato ai cronisti che parlerà alla fine del processo e che quel paragone con Maradona lo trova “ridicolo”.

Il Pm Scalas ha voluto evidenziare il rapporto duraturo che c'è tra Riva e Galli, inoltre ha dichiarato davanti ai giudici: «Si capisce che Galli vuole portare la cooptazione in Italia, ma è contro la legge, perché da noi ai pubblici incarichi si accede con concorsi pubblici e veri e questo non è stato un concorso vero.La cooptazione c'è negli Usa ma è regolata, qua c'è stato un bando da lui impostato in una certa maniera, un concorso totalmente storto, perché quando sono stati buttati giù i criteri valutativi i commissari sapevano benissimo chi fossero i candidati. Il profilo di Puoti era il doppio di quello di Riva, ma comunque l'imputazione di turbativa, e in subordine di abuso ufficio, prescindono dalla vittoria del migliore.stavano facendo la compilazione dei criteri e Galli la faceva col candidato, sapeva già quale lavori aveva selezionato Riva da allegare alla domanda»

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