«Vogliono vendere la chiesa dei Facchini»: caos in consiglio comunale. E si tira in ballo la "manina"

«Vogliono vendere la chiesa dei Facchini»: caos in consiglio comunale. E si tira in ballo la "manina"
di Massimo Chiaravalli
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Giovedì 11 Aprile 2019, 19:07
«Si vogliono vendere la ex chiesa della Pace». Palazzo dei Priori, discussione sul bilancio: la bomba esplode intorno alle 17,30. Ad accorgersi che qualcosa non va è Letizia Chiatti (Viterbo 2020). Sente puzza di bruciato quando su quella voce “deposito” in piazza Luigi Concetti, inserita nel piano alienazioni degli immobili comunali, per quei 300 metri quadrati legge che il valore è di 319 mila euro, «ma soprattutto – dice - di 449 al metro quadro di rendita catastale: è chiaro che qualcosa non va».

In aula tutti cadono dalle nuvole. «Mettete in vendita sostanzialmente la sede dei Facchini, dove fanno le prove di portata – spiega Giacomo Barelli (Viva Viterbo) – che ha un valore per la città enorme. Cerchiamo di pensarci bene: faccio un appello a tutti, come vi è venuto in mente? Non possiamo venderla, è una cosa sbagliata, vi prego di riflettere, non ha alcun senso. E’ patrimonio dell’umanità, lo dice anche l’Unesco, insieme al Trasporto».

Incredulo anche Paolo Bianchini (FdI«Un chiarimento lo chiedo anch’io, io qui leggo deposito. Se si parla della ex chiesa della Pace è un altro discorso. Chiedo al dirigente sia sia vero». Luigi Celestini prima nega, poi a un controllo più accurato conferma. «E’ evidente che c’è un errore – continua il meloniano Luigi Maria Buzzi – i Facchini sono il nostro orgoglio e la chiesa è inserita in un contesto culturale da preservare».

Dai 5 Stelle attacca Massimo Erbetti: «Mettete sul piano alienazioni un bene e non sapete neanche che cos’è. E’ approssimazione. Gli altri immobili li avete visti almeno? Non so se adesso i Facchini vengono giù in massa. Il fatto che diciate non sapevo non giustifica, anzi è peggio».

E Bianchini ipotizza anche l’intervento della “manina”: «Ci era stato detto che era un magazzinetto, che in effetti c’è , e sui precedenti atti compare a 19mila euro. Non vorrei che il patrimonio, che gestisce gli immobili non so come a questo punto, mi abbia cambiato la delibera in 319 mila. Adesso voglio capire chi l’ha modificata». Barelli consiglia di non dirlo al microfono, perché così «dici che hai firmato una cosa e te ne è arrivata un’altra». Ma l’esponente di FdI non sente ragioni: «Ho capito, però c’è un problema».

La seduta viene sospesa. E' il caos. Scatta la riunione di maggioranza per metterci una pezza. Durante la pausa, dal vice sindaco Enrico Maria Contardo arriva netta l'affermazione che si sta facendo «una figura di m...». Si rientra in aula dopo quasi un'ora. «Sto facendo fare una verifica ai vigili, il numero 4 non esiste. Ma la chiesa è quella, anche se nessuno - dice Contardo - si sognerebbe mai di venderla. Sono molto dispiaciuto, ci può essere stato un errore. In tutti i documenti del Comune corrisponde a un locale da 19 mila euro. Non ritengo ci siano i presupposti per andare avanti, dalla maggioranza arrivi una proposta».

Bianchini ci mette la parola fine. «Ritiriamo l'emendamento, ma c'è stata una speculazione: nessuno dica che andiamo contro i Facchini». Ma Barelli precisa: «Nessuna speculazione, ci dovreste ringraziare».
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