Mente lucida nonostante un grosso groppo alla gola. «Perché ora più che mai la partita è diventata un gioco di nervi dove è fondamentale tenere dritta la barra». Così Marco Bastianelli, titolare della pizzeria 'Le mura' poco distante da piazza Crispi, affronta la sfida dell'epidemia.
Una partita a scacchi dove l'avversario non fissa mai negli occhi ed è sempre una mossa e mezza avanti. «Il calo era prevedibile ma nelle ultime due settimane la picchiata è stata verticale – spiega Bastianelli - Gli ultimi giorni poi, sono stati i peggiori dall'inizio della crisi, neppure a marzo a poche ore dal lockdown avevamo vissuto una situazione del genere».
'Passerà', è il mantra che ripete mentre sforna pizze e tiene caldo il motore dell'auto per le consegne a domicilio tornato a essere, insieme all’asporto, la motrice della sua azienda. Sulle ultime restrizioni non assolve il governo ma neppure lo condanna: «Da 15 anni a questa parte non ricordo ci sia stato qualcuno che abbia teso la mano alle imprese della ristorazione», spiega.
Piuttosto punta il dito contro il muro contro muro della politica e la propensione a colpire la pancia prima di parlare alla testa «dovrebbero occuparsi insieme di un paese che annaspa. Se ho rabbia dentro? Preferisco pensare a come trovare una soluzione, ma vedere metro e bus pieni e non avere la possibilità di ospitare a distanza i miei clienti non è proprio un toccasana per il fegato».
Per la quale uno sciroppo potrebbe arrivare a ore con il licenziamento del decreto Ristoro il cuore del quale riguarda le attività colpite dal nuovo dpcm con indennizzi, tra il 150 e il 200%, parametrati a quanto incassato già in primavera dopo il primo lockdown ma che, non potranno in ogni caso superare i 150 mila euro.
Un sostegno, una prima tranche, promesso direttamente su conto corrente per le metà di novembre.
«L’importante è continuare a andare avanti. Peggio della chiusura c'è solo l'attendismo - spiega Filippo Palumbo del magnamagna winter garden di piazza della Morte -. Abbiamo preso atto del decreto e speriamo che serva per avere dei mesi davanti più tranquilli». Rinnovarsi e provare a salvare il salvabile.
«Le perdite saranno considerevoli impossibile negarlo - conclude Palumbo - Da ieri abbiamo implementato l'offerta gastronomica che sarà disponibile dalle 10 alle 18 al tavolo e fino alle 21.30 per asporto e domicilio. La cucina resterà aperta quindi no stop per 12 ore. È un tentativo, ma è meglio che rimanere a guardare».
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