Stretta sui locali con divieto di sostare anche fuori. I gestori infuriati: «E allora le scuole?»

Stretta sui locali con divieto di sostare anche fuori. I gestori infuriati: «E allora le scuole?»
di Luca Telli
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Domenica 11 Ottobre 2020, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 19:11

Vietato sostare in piedi davanti a bar e ristoranti. La nuova indiscrezione intorno al Dpcm che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, firmerà il prossimo 15 ottobre, spaventa gli imprenditori. Per Confesercenti, una misura da applicare come ultima ratio: solo nel momento in cui l'epidemia dovesse assumere connotati e caratteristiche difficili da gestire.

«Serve attenzione ma anche lungimiranza spiega il presidente provinciale Vincenzo Peparello -. I gestori stanno dando il loro contributo, per capirlo basta dare uno sguardo ai dati: nessuno esercizio pubblico ha finora fatto registrare, o è stato veicolo diretto, di un contagio. Adesso sono i clienti a essere chiamati a diventare protagonisti. Loro e i sindaci di tutti i comuni della Tuscia».


Il fil rouge che segue il provvedimento, nella mattinata di oggi al centro di un incontro d'urgenza tra il ministro della Sanità, Roberto Speranza e il Cts dopo il boom dei contagi, è quello che punta a limitare al massimo gli assembramenti, scongiurando, in un primo momento almeno, la stretta sugli orari. Inoltre, punta a essere un ulteriore deterrente contro il mancato uso della mascherina che si riscontra continuamente. Per gli imprenditori però, l'asse niente drink in mano e niente chiacchiere, è un formula di ostracismo che nasconde l'inizio di una lenta eutanasia.

«In questi termini il volume d'affari crollerebbe continua Peparello - stavolta sarebbero in pochi quelli in grado di rialzarsi».

I conti, dopo un'estate sopra le attese una primavera azzerata, sono in affanno. Di più lo saranno con la riprese della tassazione e la fine della sospensiva dell'invio delle cartelle esattoriale. L'argine, davanti una ripresa della pandemia prevedibile ma inaspettata in queste proporzioni, è solo uno: «I controlli spiega Peparello altra via per permettere agli imprenditori di superare questo momento e limitare, allo stesso tempo, i contagi non c'è. Vanno rafforzati: evitare assembramenti e capannelli. Con buon senso e collaborazione possiamo scongiurare che la crisi aumenti».

Crisi che, qualora il provvedimento dovesse trasformarsi in qualcosa in più di una considerazione, per alcuni locali che sviluppano il loro lavoro nello spazio antistante l'area del locale, sarebbe una montagna altissima da scalare. «Chi ha uno spazio esterno con delle sedute sarebbe agevolato, con tanti posti a sedere è possibile mantenere tutte le prescrizioni spiega Ivan Guerrini, titolare del Bar Centrale di Piazza del Comune -. Per i piccoli locali potrebbe essere un problema ma in generale lo sarà per tutti».

Guerrini poi allarga il raggio d'azione: «È vero che nei locali si creano situazioni al limite del consentito. Ma ci sono altre situazioni da monitorare. Un esempio? Basta aspettare fuori da una scuola e fare il conto di quanti capannelli si creano».
 

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