Due vini della Tuscia tra i migliori in Italia per il Gambero rosso

Due vini della Tuscia tra i migliori in Italia per il Gambero rosso
di Luca Telli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Ottobre 2020, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 22:45

Due vini viterbesi tra le eccellenze italiane. Poggio della Costa '19 di Sergio Mottura e Sodale '18 della Falesco, guidata dalla famiglia Cotarella, premiati con i Tre bicchieri dal Gambero Rosso. Per il primo, Grechetto autoctono in purezza coltivato a Civitella d'Agliano, una conferma. Per il secondo, 100% Merlot maturato tra le colline di Castiglione in Teverina e quelle di Montefiascone, una prima assoluta.

Per entrambi la soddisfazione di entrare, insieme ad altre 5 cantine nel Lazio, nella guida che dal 1988 rappresenta uno dei riconoscimenti più importanti dell'enogastronomia italiana, oltre che una sorta di bibbia per gli amanti del vino.

Un traguardo tagliato a seguito di una selezione durissima, dopo centinaia di degustazioni alla cieca effettuate da un panel di oltre 70 degustatori professionisti, e arrivato nell'anno più difficile per i viticoltori, fiaccati dalle chiusure primaverili di ristoranti e bar che ne hanno bloccato il mercato.

«E' per questo spiega Giuseppe Mottura, uno dei figli di Sergio guida dell'azienda - ancora più gradito». Mottura, la cantina dei quali ha origini lontane, da circa 25 anni ha deciso di concentrarsi sul prodotto territoriale. «Il Grechetto viterbese è ormai un'eccellenza a tutti gli effetti con pochi competitor», aggiunge. Nessuno se in relazione ad alcuni cibi come gli asparagi per il quale, sempre secondo il Gambero Rosso, il Poggio della Costa risulta il migliore abbinamento in assoluto.

«Ma non solo, è un vino poliedrico, ampio e fruttato che si abbina bene a piatti saporiti come pasta e fagioli, farro e ceci, lasagne, spaghetti alla carbonara e all'amatriciana, baccalà alla livornese, e ossibuchi alla milanese», continua Mottura.

Che sia nella coltivazione che nella raccolta utilizza, per mission aziendale, tecniche tradizionali nel rispetto dell'ambiente: «Le piante vengono trattate esclusivamente con fertilizzanti naturali e le uve, raccolte rigorosamente a mano, vengono vinificate in azienda applicando le tecniche più attuali, finalizzate anche in questa fase all'esclusione di qualsiasi intervento chimico».

Una linea, quella dell'ecosostenibilità e della valorizzazione di prodotto e territorio, scelta anche dalla famiglia Cotarella che sul finire degli anni '70 ha dato vita a un'azienda solida e dinamica che si rispecchia in una filosofia ben precisa. «L'amore per le nostre radici, la cultura come scambio continuo, la costante ricerca, la curiosità, la disposizione a innovare e innovarsi sono alcuni dei pilastri immutabili sulla quale la nostra azienda poggia si legge sul sito della casa vinicola e poi, la passione per il nostro lavoro e il piacere dell'ascolto e della condivisione».

Condivisione da cui è nato Sodale, rosso rotondo, armonico, con finale di buona persistenza e con tannino dolce.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA