Progetto Unitus, “Luca, il primo organismo vivente e il suo linguaggio”

Il professore Saladino
di Carlo Maria Ponzi
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Giovedì 13 Agosto 2020, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 20:13
Università della Tuscia: la didattica e ricerca ai tempi del Covid-19. Colloquio con Raffaele Saladino, docente di Chimica Organica.

Professore, Unitus è coinvolta nel progetto di rilevanza nazionale “Originale Chemiae”. Di che si tratta?
«“Di ricerche sulla chimica delle origini o primigenia, con il nostro ateneo come capofila di diverse altre università (Roma, Perugia, Parma, e Siena) e che impegna molti ricercatori che utilizzano un linguaggio antico per produrre le molecole di un nuovo dizionario che il Covid non conosce e che si spera sia utile per causare la sua estinzione».

Lei ha recentemente affermato che la cura del Covid può dipendere da una questione semantica.
«“Siamo abituati ad associare l’uso del linguaggio alle specie viventi, ma è uno strumento fondamentale anche per le cose inanimate come le molecole. Tramite il loro linguaggio, fatto di interazioni fisiche e chimiche, le molecole colloquiano continuamente tra di loro, scambiandosi informazioni e formando aggregazioni e sistemi combinati. Questo “linguaggio” molecolare, circa 4.5 miliardi di anni orsono, ha consentito la nascita del primo organismo vivente, “LUCA” (acronimo di Last Universal Common Ancestor). Assieme ae esso sono formati i primi “parassiti”, i primi virus, gli antenati del Covid, di Ebola».

L’approccio semantico è quindi di aiuto alla lotta contro agenti virali patogeni contro cui oggi ci battiamo per la sopravvivenza della nostra specie.
«E’ così. La forza dei virus, la loro estrema capacità di infettare la cellula e di ucciderla durante il ciclo di replicazione virale, dipende proprio da questo, Covid e “LUCA” hanno parlato e parlano la stessa lingua, ed è questa comunanza di linguaggio molecolare l’unica ragione che permette la sopravvivenza del virus. E allora la domanda è se sia possibile trovare un nuovo linguaggio che i virus, e Covid in particolare, non possono riconoscere, così da interrompere lo scambio di informazione con la cellula e terminare l’infezione».

Il gruppo di ricerca ha trovato la risposta?
«“Fortunatamente la risposta a questa domanda esiste da tempo, e dipende dalla curiosità che la specie umana ha da sempre riposto nelle proprie origini. La chimica prebiotica organica studia quali siano stati i primi processi che hanno portato alla formazione delle molecole necessarie per la nascita di “LUCA” sulla Terra. La chimica prebiotica è quindi il dizionario di “Luca” e ma anche del Covid e di tutti gli altri virus».

In concreto, come si trova la soluzione per contrastare il Covid?
«Conosciamo il linguaggio originale, ecco allora che possiamo creare degli schemi semantici alternativi, trovare “parole” e quindi molecole nuove, simili a quelle antiche ma abbastanza differenti dalle stesse per confondere il virus ed inibirlo nella sua replicazione. Originale Chemiae non è che un esempio di quanto il chimico Primo Levi ha già magistralmente insegnato a tutta l’umanità nel suo bellissimo “Il Sistema Periodico”. Solo traducendo la chimica in “parole”, questa scienza, di per sé ermetica e complessa, può raggiungere il cuore delle persone e farsi capire per quello che realmente.  Quindi, per quanto possa sembrare strano, la lotta al Covid è anche una guerra di parole in un infinito alfabeto di molecole la cui semantica risale alle nostre origini»”.
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