Viterbo, all'Università degli studi della Tuscia l’operatività è on line. Il bilancio del rettore

Stefano Ubertini, rettore dell'Università della Tuscia
di Carlo Maria Ponzi
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Domenica 5 Aprile 2020, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 14:57

Rettore Stefano Ubertini, come procede la produzione di mascherine da parte di due aziende del Viterbese grazie al vostro sostegno scientifico?
«Le abbiamo supportate con uno screening iniziale sui materiali e sui processi di fabbricazione e hanno iniziato a produrre i primi lotti di mascherine filtranti. Come università abbiamo attivato una mail di contatto (infomasks@unitus.it) e abbiamo preparato una pagina web per illustrare i servizi che siamo in grado di offrire a chi avesse intenzione di riconvertire la propria produzione, con i riferimenti alle normative vigenti e alle varie tipologie dei dispositivi di protezione, tramite la collaborazione di diversi dipartimenti e laboratori del nostro Ateneo».

Università degli studi della Tuscia, e-learning più forte del virus
 
Come affrontate l’emergenza epidemiologica?
«L’ateneo va avanti con la didattica, la ricerca e l’amministrazione ordinaria, grazie al lavoro incredibile di tutta la comunità. All’inizio abbiamo concentrato la nostra attenzione nel mettere al sicuro gli studenti e il personale, con tutte le iniziative necessarie, come la sospensione delle attività didattiche (un giorno prima del primo provvedimento governativo), le sanificazioni di tutti i locali e l’attivazione dello smart working. Oggi oltre il 90% del nostro personale lavora a distanza. Ora le attività procedono speditamente. Consideri che lunedì faremo il primo Senato Accademico a distanza nella storia del nostro Ateneo, seguito mercoledì dal Cda».
 
Aggiorniamo i numeri della didattica a distanza.
«Sono online oltre il 95% degli insegnamenti con modalità miste: lezioni videoregistrate in modalità asincrona e lezioni in diretta streaming. Ogni settimana contiamo oltre 34.0000 accessi e circa 4.000 studenti collegati. Insomma un bilancio più che positivo. Quanto tutto questo sarà finito, faremo una valutazione complessiva, fuori dell’onda emotiva, per analizzare i risultati di questo periodo di didattica online e scegliere come valorizzarlo per il futuro».
 
Dopo i 7 neo-laureati e un dottore di ricerca a distanza, sono previsti altri appuntamenti similari?
«Finché durerà l’emergenza procederemo con tali modalità. La cosa importante è evitare che gli studenti abbiano detrimento da questa drammatica situazione. I tempi di conseguimento del titolo di studio, che sia la laurea o il dottorato, sono troppo importanti per gli studenti e per le loro famiglie, dopo anni di sacrifici per far loro frequentare l’università. Anche gli esami vengono svolti a distanza, con grande soddisfazione sia da parte dei professori che degli studenti».
 
L’emergenza da Covid-19 ha interrotto il corso di tante iniziative programmate da tempo.
“Le ha rallentate, ma non fermate. Lunedì c’è seduta di Senato Accademico; mercoledì del CdA in cui chiuderemo il bilancio 2019 e discuteremo l’avvio e il finanziamento di altre iniziative di ricerca legate all’emergenza Covid-19, nonché alla riqualificazione edilizia. Anche perché le attività del territorio dovranno ripartire, tutti insieme dovremo ripartire, uniti e compatti, per la nostra gente e per la nostra terra e l’università farà la sua parte per agevolare questa ripartenza”.

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