Tra archeologia, arte, archivi e storia:l'Unitus narra la Tuscia

Un'ala del Museo Civico di Viterbo
di Carlo Maria Ponzi
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Mercoledì 24 Giugno 2020, 17:58
“La Tuscia prima del Coronavirus. Tra archeologia, arte, archivi, storie e testi”. E’ il titolo del terzo seminario della rassegna promossa online dall’Università degli studi della Tuscia in svolgimento giovedì 25 giugno (meet.google.com/xvn-vtho-ocq). Gli interventi dei relatori, della durata ciascuno di 15 minuti, verteranno intorno a tematiche relative al Viterbese in un ampio arco cronologico, esteso dall’età antica a quella contemporanea.
 
Partecipano, l’organizzatore Salvatore De Vincenzo, docente di archeologia e storia dellparte romana; il pro-rettore Alvaro Marucci; il direttore del Disucom (dipartimento di scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo) Giovanni Fiorentino; il direttore del Dibaf (dipartimento per la innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali) Maurizio Petruccioli.
 
«Le relazioni – spiega De Vincenzo - non avranno un taglio strettamente specialistico, tenuto conto che l’obiettivo del seminario è quello di raggiungere un pubblico ampio. L’iniziativa è rivolta, infatti, non solo agli studenti dell’ateneo viterbese ma anche a tutte quelle persone che seguono sempre con passione le attività di divulgazione dei molteplici e variegati aspetti dell’archeologia, della storia dell’arte, della letteratura, della memoria e in generale della storia della Tuscia». Il seminario si può seguire in diretta streaming su Radio Tele Orte(https://www.facebook.com/orteradio/).
 
«Alla vigilia del terzo di questa serie di seminari – sottolinea il rettore Stefano Ubertini -  sebbene non sia ancora il momento di tirare le somme, si può in ogni caso affermare che l’iniziale obiettivo degli organizzatori di gettare sempre nuova luce sul ricchissimo patrimonio culturale della Tuscia, attraverso la diffusione delle ricerche che da anni numerosi docenti dell’Unitus portano avanti, e nel contempo di rafforzare ulteriormente il dialogo interdisciplinare tra i docenti dell’Ateneo, sia stato ampiamente conseguito».
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