Turismo, timidi segnali di ripresa ma manca un arrivo su due. Civita di Bagnoregio superstar

Turismo, timidi segnali di ripresa ma manca un arrivo su due. Civita di Bagnoregio superstar
di Luca Telli
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Domenica 19 Luglio 2020, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 15:11
Turismo, timidi segnali di ripresa in città. Crescono le presenze dall’Italia, piccole ondate in arrivo dall’estero. Azzerata la componente oltreoceaniaca e asiatica, la maggior parte dei turisti che scelgono di passare dalla Tuscia viene dal centro nord Europa: olandesi e tedeschi su tutti.

In provincia, supera il capoluogo Civita di Bagnoregio, dove si registra il picco di visitatori stranieri, recupera il bacino del lago di Bolsena l’area più colpita dall’emergenza sanitaria. Capitolo a parte il litorale, in controtendenza rispetto al capoluogo con un boom nel fine settimana che batte i dati dello scorso anno.

A confermare il trend in lenta ma costante crescita l’Ufficio turistico: «Da qualche settimana il numero sta aumentando e questo ci fa bene sperare per le prossime settimane – spiegano –. Le previsioni di agosto sembrano buone». Non sufficienti per salvare la stagione ma in grado di fornire il carburante necessario per limitare le perdite e sperare in un pareggio, incrociando le dita per l’autunno.

 «C’è poco da stare allegri – avverte il presidente di Confesercenti Vincenzo Peparello –, partiamo da una base svuotata di più del 50% rispetto al 2019. Il problema, poi, resta legato alla permanenza. Viterbo è una tappa di passaggio verso altre zone della provincia, questo ha un impatto non indifferente sulle aziende recettive e sull’intero settore turistico». Turismo mordi e fuggi. Problema evidenziato pochi giorni fa nella piattaforma di rilancio promossa dai Cgil, Cisl e Uil e che trova riscontro nelle difficoltà incontrate da albergatori e titolari di bed and breakfast  alcuni dei quali, nel centro città e di più nel quartiere medievale di San Pellegrino, hanno deciso di puntare sul mese di agosto e settembre.

A sorridere senza troppo entusiasmo i ristoratori: «Qualche turista dall’estero si inizia a vedere ma è poca cosa – spiega Mario Di Dato, chef del ristorante "o Sarracino" di via Cavour - e siamo lontani dai numeri e dagli incassi degli anni scorsi: vediamo cosa succederà nelle prossime settimane». Effetti che si vedono marginalmente invece per il settore dell’abbigliamento: «Se aumento c’è stato si tratta di una percentuale minima e difficile da calcolare - spiega Alessandra Di Marco, presidente di Rete impresa Viterbo Capitale medievale – il sostegno del turismo, anche se scarso dava una forma di sostegno lungo i 12 mesi, lo scenario davanti non è proprio sereno».
 
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