Turismo, segnali incoraggianti per l'estate ma nessuna ripresa. FederAlberghi: «Prematuro sbilanciarsi ora»

Turismo, segnali incoraggianti per l'estate ma nessuna ripresa. FederAlberghi: «Prematuro sbilanciarsi ora»
di Luca Telli
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Sabato 27 Marzo 2021, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 20:12

Piccoli segnali di ripresa per il turismo ma, nella migliore delle previsioni, un ritorno ai livelli preCovid non ci sarà prima dell’autunno 2022. Un anno dopo lo scoppio della pandemia l’unica evidenza è il peggioramento delle condizioni dell’intera filiera e, in particolare, delle strutture recettive il 10% delle quali non ha più riaperto dopo il primo lockdown.

La terapia assistenzialista del governo ha funzionato a metà «ma non è solo Roma e la ruggine della macchina burocratica il problema – spiega il presidente di FederAlberghi Luca Balletti –. Sta mancando ancora la rete a livello più basso, da Regione e Comuni ci saremmo aspettati qualcosa di più. Davanti a un anno di chiusura non c’è bisogno di spiegare quanto drammatica sia la situazione».

Tagliati in parte fuori dalla corsa all’estate, con i turisti più orientati all’affitto di appartamenti sulla scia dello scorso anno, gli hotel rischiano nuovi mesi di passione dopo la seconda Pasqua di chiusura. «Mancheranno i gruppi e le gite organizzate, questo è quasi sicuro – continua Balletti -. C’è la possibilità di un aumento del turismo di prossimità è vero, come lo è il fatto che di solito chi arriva dalla Regione si muove in giornata e non soggiorna in struttura.

Siamo in un momento in cui i dubbi superano di gran lunga le certezze».

Il piano per uscire dalla melma è legato alla vaccinazione che, spiega Balletti, deve iniziare a convergere in maniera più decisa verso gli operatori. «Non chiediamo favoritismi sia chiaro ma è giusto tenere in considerazione la ricchezza che annualmente genera il turismo - spiega -. Se non mettiamo in sicurezza la filiera il settore non ripartirà con tutto quello che ne consegue».

Con la proroga delle misure restrittive, la sospensione della zona gialla fino al primo maggio e il blocco degli spostamenti tra regioni confermato di turisti, ad aprile, non se ne vedranno. Una perdita economica considerevole visto che il terzo e il quarto mese dell’anno valgono da soli fino a quarto del fatturato annuo per ristoratori e albergatori.

 Ma qualcosa si muove. «C’è voglia di muoversi, di riprendersi tempo e visitare nuovi posti – spiegano dall’Ufficio turistico di Viterbo  - Nelle ultime settimane le chiamate dalle agenzie di viaggio sono aumentate. Chiedono informazioni su un itinerario nella Tuscia. Non solo Viterbo e Civita di Bagnoregio, anche terme e natura, quello che oggi si chiama turismo esperienziale e turistico. Le premesse per i prossimi mesi finora sono buone».

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