Viterbo, il bimbo morto: dall'autopsia
le tracce di una infezione ai polmoni

L'ospedale di Tarquinia
di Marco Feliziani
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Martedì 25 Marzo 2014, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 12:48
VITERBO - Non sarebbe emersa nessuna complicanza a livello encefalico e celebro-spinale, ma sarebbe stata riscontrata un'affezione bronco-polmonare.



Sono i primi accertamenti dell'autopsia eseguita ieri sul corpicino del piccolo Leo, il bambino di 3 anni di Pescia Romana morto dopo che era stato dimesso dall'ospedale di Tarquinia. L'esame, eseguito all'istituto di medicina legale della Sapienza, avrebbe escluso l'ipotesi di una meningite.



All'autopsia erano presenti i periti nominati dagli avvocati della famiglia, quelli dei due medici indagati e il consulente nominato dalla procura di Civitavecchia. Sulle effettive cause del decesso di Leonardo si attenderanno i responsi dell'esame istologico su cui il medico legale stiler un rapporto non prima di 60 giorni. Domani alle 15 a Pescia Romana saranno celebrati i funerali.



Di fatto, non stata una forma di meningite a causare la morte del piccolo di 3 anni. Pi plausibile l'insorgere di un'infezione polmonare che avrebbe causato la febbre alta. Sul fatto proseguono le indagini della magistratura di Civitavecchia e del ministero della Salute per accertare che non vi siano state negligenze o carenze dalla visita pediatrica del bimbo di Pescia Romana, morto dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Tarquinia.



Lunedì scorso i carabinieri dei Nas e gli ispettori del ministero hanno eseguito degli accertamenti al pronto soccorso tarquiniese, ascoltando anche i due medici indagati per omicidio colposo, che la sera di venerdì scorso hanno accolto in ospedale il piccolo Leonardo. Il bambino era stato portato dai genitori in ospedale con la febbre alta, e dopo circa un'ora, i medici lo hanno dimesso con una diagnosi di "faringite febbrile". Ma il mattino seguente i genitori del piccolo Leo lo hanno trovato morto nel letto di casa; nulla è valso il tentativo dei sanitari del 118 a soccorrerlo.



Sul caso stanno indagando i carabinieri del maresciallo Sergio Ferraro della caserma di Pescia, che domenica scorsa sono ritornati all'ospedale per acquisire la documentazione dal pronto soccorso. Sullo stesso filone sono al vaglio anche le indagini interne della Asl di Viterbo, per accertare se siano state rispettate tutte le procedure previste dai protocolli. Il pm Maria Bianca Cotronei della procura di Civitavecchia ha affidato l'incarico di effettuare l'autopsia sul corpicino del bambino al professor Luigi Cipolloni; l'esame sarà svolto questa mattina presso l'istituto di medicina legale della Sapienza di Roma.



La famiglia Sonno ha incaricato l'avvocato Pier Salvatore Maruccio, che ha nominato come consulente il professor Natale Mario Di Luca. «Bisogna fare un distinguo - ha affermato l'avvocato Maruccio - tra quello che è il fatto in sé, considerando anche il dolore della famiglia e la drammaticità del caso. Questi avvenimenti purtroppo sono legati a delle situazioni che evidenziano una disorganizzazione e una cattiva disponibilità del servizio pubblico nei confronti dell'utente. Il dato di carattere tecnico - conclude Maruccio - potrà derivare esclusivamente dall'indagine autoptica. Attendiamo dunque l'esito, che è essenziale, e poi trarremo le nostre conclusioni».

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