Stupro di gruppo all’Ellera, rinviati a giudizio due viterbesi. La vittima: «Non mi crederanno»

Polizia
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Venerdì 9 Luglio 2021, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 14:32

Stupro di gruppo all’Ellera, rinviati a giudizio due viterbesi. Il 28 settembre 2019 scorso una 39enne di Viterbo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è stata stuprata da C.C. e M.T., un 44enne e un 56enne del capoluogo. Due conoscenti che prima di violentarla l’avrebbero invitata a casa.

La violenza di gruppo si sarebbe, infatti, consumata nell’abitazione di uno dei due nel quartiere Ellera. Qui, l’avrebbero prima fatta ubriacare e poi quando non era più in grado di opporre resistenza l’avrebbero masturbata e violentata a turno. «Riuniti tra loro, dopo aver bevuto insieme dosi consistenti di sostanze alcoliche - scrive la Procura nell’avviso di conclusioni indagini - e averle indirizzato già in un primo momento approcci sessuali manifesti e molesti, approfittavano della sua totale incapacità di reazione e abusando delle condizioni di inferiorità la costringevano a subire atti sessuali».

La vittima, assistita dall’avvocato Francesca Bufalini, dopo lo stupro sarebbe andata al pronto soccorso dove per paura avrebbe rifiutato il ricovero. Successivamente però si sarebbe sentita male e sarebbe tornata in ospedale dove è stato attivato il percorso rosa.

Sul caso ha indagato la squadra mobile di Viterbo che oltre a raccogliere la denuncia ha fatto ulteriori verifiche.

Agli atti ci sarebbero anche numerosi referti medici sulle condizioni della vittima dopo i presunti abusi.Del caso se ne è occupato il pm Michele Adragna - lo stesso sostituto procuratore del caso della violenza sessuale al pub di Casapound concluso il 20 maggio scorso con una sentenza definitiva di condanna a 3 e 2 anni e 10 mesi -, che dopo aver ascoltato la vittima, che durante le audizioni protette non si è mai contraddetta, ha chiuso le indagini e chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per i viterbesi.

Ieri in aula erano presenti tutte le parti. I due, difesi dagli avvocati Maria Maurizi e Roberto Merlani, sono accusati di violenza sessuale di gruppo con l’aggravante della minorata difesa della vittima. La donna si è costituita parte civile. Il processo inizierà ad aprile 2022 con la testimonianza della 39enne. La donna fin dall’inizio ha mostrato molto timore. Durante le indagini avrebbe detto più volte: «Non mi crederanno mai, non ci sono video a dimostrare cosa mi hanno fatto».

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