Lei lo assiste a domicilio e lui diventa il suo stalker: denunciato

Polizia
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Sabato 27 Febbraio 2021, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Perde la testa per l’operatrice sanitaria e inizia a perseguitarla. E’ finito nei guai un “paziente” che per mesi ha avuto come unico scopo quello stalkerizzare la donna che lo curava a domicilio. Per lui è scattata la misura di prevenzione dell’ammonimento, emessa dagli uomini della divisione anticrimine della Questura di Viterbo. 

La vittima, nei primi mesi del 2020, ha prestato assistenza domiciliare, insieme a un altro collega, a casa del paziente. L’uomo, evidentemente affascinato dall’operatrice ma non corrisposto, a conclusione dell’assistenza domiciliare avrebbe iniziato a mettere in atto una serie di comportamenti vessatori nei confronti della donna, inviandole messaggi pedinandola e appartandosi nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.

La vittima, sfiancata dagli agguati, ha chiesto aiuto alla Questura. E nel giro di pochissimo tempo l’uomo è stato sottoposto ad ammonimento, a seguito del quale dovrà desistere da qualsiasi comportamento persecutorio nei confronti della donna. «Dall’inizio del 2021 - afferma la Questura - sono stati 12 gli ammonimenti emessi, la maggior parte dei quali riguardano casi di stalking legati a motivazioni sentimentali».

Tra questo genere di misure di prevenzione uno ha interessato un fratello che ha messo in atto comportamenti persecutori nei confronti della sorella che improvvisamente si è trovata letteralmente terrorizzata dai comportamenti persecutori del familiare, mentre un altro ha visto come vittima un uomo, vessato da una donna affezionatasi a lui e non ricambiata.
«Nelle fattispecie trattate dalla divisione anticrimine - spiega la Questura di Viterbo - le vittime esprimono la sofferenza loro ingenerata dalle reiterate molestie subite».

Il primo passo per rompere la catena degli atti persecutori è l’ammonimento.

«L’obiettivo di questa misura di prevenzione a tutela da comportamenti molesti, assillanti e invasivi della vita altrui e, più in generale, dalla violenza di genere è quello di far emergere - dice ancora la Questura - avvenimenti che solitamente rimangono celati nell’intimità delle mura domestiche».

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