Un pitbull per intimorire e le dosi sempre pronte, in manette pusher viterbese

Carabinieri
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Sabato 20 Febbraio 2021, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 13:22

Un pitbull per intimorire e le dosi sempre pronte. E’, di nuovo, finito in manette un 30enne viterbese noto per la sua attività di spaccio. E per i suoi numerosi precedenti. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip su richiesta della Procura, al termine di complesse indagini condotte dai carabinieri del Norm da settembre 2020 a febbraio 2021.

Il giovane, ampiamente conosciuto nel capoluogo, avrebbe intrapreso un’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, hashish e marijuana. «Le indagini - spiegano i militari - hanno ricostruito una rete di acquirenti di stupefacenti nel capoluogo e provenienti da altri comuni della provincia come ad esempio Montefiascone e Canino».

Gli accertamenti hanno portato alla luce circa 50 episodi di spaccio a Viterbo, nel quartiere Murialdo e nel centro storico, tra piazza San Faustino e via Cairoli; e due arresti tra novembre e dicembre 2020. Del tutto inedite, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, le modalità di adescamento degli acquirenti e di vendita nel loro confronti a cui l’arrestato, solitamente con al seguito un cane di razza “pitbull”, avrebbe dato particolari indicazioni e accorgimenti da adottare nelle comunicazioni.

Ad esempio quelle di chiamare le dosi di cocaina come “birrette” o di non farsi mai chiamare per nome ma come “zio”.

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