Degrado e spaccio nel quartiere: "Tornino le ronde cittadine a San Faustino"

Piazza San Fustino, vista da via del Pavone
di Diego Galli
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Giovedì 24 Marzo 2022, 06:40

“San Faustino, un tempo, era uno dei quartieri più in di Viterbo. Una zona ricca, tanto che Via Cairoli era considerata il secondo corso della città. Negli anni, purtroppo, le cose sono drasticamente cambiate”. A parlare è Calogero Mosella, proprietario del ristorante la Buca di San Faustino, che da ormai 37 anni vive stabilmente nel capoluogo della Tuscia.

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“Nel tempo, il quartiere si è impoverito sempre di più e la criminalità è aumentata sotto gli occhi delle molte amministrazioni che si sono succedute – prosegue – fino a 15 anni fa, tuttavia, era un luogo dove era molto piacevole vivere”. Il cambiamento, secondo il ristoratore, sarebbe da imputare anche al flusso quasi incontrollato di immigrati che da anni hanno scelto San Faustino come loro meta. “Molti di loro sono bravissime persone – premette – altri, tuttavia, soprattutto gli irregolari, non trovano lavoro si avvicinano alla criminalità, allo spaccio in primis. A questo si somma anche la loro elevatissima concentrazione in un area molto ristretta”.

Mosella, che ha scelto anche di vivere nel quartiere, spiega anche la notte il momento in cui si concentrano la maggior parte dei problemi, cosa che fa di San Faustino una zona ormai dove risiedere non è semplice e dove, spesso, è richiesto l’intervento di polizia e carabinieri. “Le forze dell’ordine sono sempre qui, quando si chiamano – aggiunge – il problema, però, è che si dovrebbe agire in maniera preventiva e non aspettare che qualcuno chieda aiuto”.

Una soluzione, per l’imprenditore, potrebbe essere quella di ripristinare le ronde di quartiere permanenti.

“Una decina di anni fa era stata fatta una prova – ricorda – e le cose sembravano andare meglio, c’era più sicurezza e tranquillità. Non penso sia una misura particolarmente onerosa, eppure, son sicuro che potrebbe fungere da ottimo deterrente, perché prevenire è sempre meglio che curare”. Mosella, infine, pone l’accento su un altro problema collegato, indirettamente, alla questione sicurezza.

“Viterbo è una città sporca, mal curata. Sono i turisti che vengono nel mio locale a dirmelo ed è una cosa che fa male al cuore perché la nostra città sarebbe tra le più belle di tutta Italia”. La sua speranza, come quella di molti altri cittadini, è ancora una volta riposta nella futura amministrazione, speranza che, come Mosella rileva, “viene quasi sempre disattesa”.

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