Terreni, immobili e un agriturismo nel maxi sequestro all'imprenditore Elio Marchetti

Terreni, immobili e un agriturismo nel maxi sequestro all'imprenditore Elio Marchetti
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Giovedì 19 Novembre 2020, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 11:23

Ancora sigilli ai beni di Elio Marchetti. Il noto imprenditore viterbese è di nuovo nell’occhio del ciclone. Le fiamme gialle e la polizia stradale hanno sequestrato 3 immobili, 2 terreni (a Viterbo, Tarquinia e nelle province di Siena e Ferrara), nonché un prestigioso complesso adibito ad agriturismo nel territorio del capoluogo della Tuscia.

Sequestrate due case e l'agriturismo di Elio Marchetti

Quello notificato ieri è solo l’ultima misura di prevenzione patrimoniale contro l’imprenditore. «Il provvedimento - spiegano le fiamme gialle - è un ulteriore capitolo di una complessa operazione di polizia giudiziaria e Tributaria, eseguita nel 2017 e coordinata dalla Procura – sostituti procuratori Stefano D’Arma e Eliana Dolce - nel corso della quale Marchetti era stato denunciato e arrestato, insieme ad altre 5 persone, per aver organizzato, in associazione, un sodalizio criminoso dedito stabilmente all’importazione e alla commercializzazione di beni in evasione d’imposta. Con tale sistema, fondato essenzialmente sull’emissione e sull’utilizzo di fatture per operazioni commerciali inesistenti, la falsificazione di documenti amministrativi, l’impiego di false dichiarazioni sostitutive di atto notorio, era stato possibile all’organizzazione omettere il versamento a favore delle casse dell’erario di Iva dovuta pari a 5 milioni e 400mila euro, e di Ires pari a un milione e mezzo».

Gli investigatori, di fiamme gialle e Polstrada, che hanno ricostruito la “carriera” di Marchetti hanno pochi dubbi. L’imprenditore è un “soggetto abitualmente dedito a traffici delittuosi”. «In particolare - spiegano - , gli accertamenti svolti, da un lato hanno permesso di rilevare come il soggetto, nel corso degli anni si sia reso responsabile di diverse condotte penalmente rilevanti in tema di reati fallimentari e schemi fraudolenti in danno dell’erario, dall’altro hanno consentito di evidenziare come le attività illecite poste in essere evidenziano una palese “sproporzione” tra i redditi dichiarati negli anni e la consistenza patrimoniale accumulata e ricostruita, quest’ultima rappresentata, tra l’altro, da beni immobili intestati a familiari, ma riconducibili al Marchetti». La misura di prevenzione applica all’imprenditore viterbese è quella inserita nelle strategie di contrasto della criminalità, l e disciplinate dal “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”. «Misure come queste - concludono le fiamme gialle - si confermano, ancora una volta, uno strumento di intervento di straordinaria duttilità ed efficacia, perché in grado di spogliare i sodalizi delle ricchezze illecite accumulate e di restituire le stesse alla collettività».

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