Maturità Covid, la carica dei 2.500 maturandi. E dalla Provincia investimenti per 5 milioni di euro
Fiorella Crocoli gestisce l’istituto omnicomprensivo di Orte, con oltre 1.500 iscritti dall’infanzia fino alle superiori. “È ancora tutto molto indicativo e non sappiamo dare risposte concrete alle famiglie. Prendiamo il distanziamento: va garantito, certo, ma non abbiamo spazi sufficienti per farlo. Oppure lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite: sarà impossibile farlo combaciare con l’organizzazione delle lezioni. Al momento – spiega la preside – non c’è immediata applicabilità delle indicazioni date”. L’ipotesi di sdoppiare le classi creerebbe problemi di organico. "Forse – continua Crocoli – la soluzione più immediata potrebbe essere alternare la didattica a distanza con quella in presenza. In ogni caso, stiamo valutando con il Comune di Orte l’isituzione di un tavolo di lavoro che coinvolga anche le famiglie”.
Ancora più dure le critiche di Andreina Ottaviani, preside dell’unico istituto alberghiero della provincia, con sede a Caprarola. “Il 98% dei miei 800 alunni provengono da altri paesi: come faranno a viaggiare rispettando le distanze sugli autobus? E come arriverebbero a scuola se si scaglionassero gli ingressi”, si chiede. La soluzione dei plexiglass? “Non percorribile, ci sono le sedie: significherebbe mettere gli alunni dentro un cubo”, risponde. Le lezioni nei musei? “In provincia ce ne sono solo un paio”, ribatte. E quelle nei parchi? “Una proposta idilliaca che non commento”, replica. Per Ottaviani l’unica via percorribile se il Covid non dovesse sparire è quella di dotare ogni alunno di un tablet e continuare la didattica a distanza. “Ma i professori dovrebbero farla da scuola, seguendo il consueto orario mattutino. E i ragazzi – propone – verrebbero in classe solo per i compiti scritti e per seguire le lezioni nei laboratori, in maniera alternata”.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout