Viterbo, la maturità sotto Covid, caccia ai prof: per paura molti rinunciano alle commissioni

Un esame di maturità
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Domenica 24 Maggio 2020, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 15:34

Maturità 2020, è scattata la “caccia” ai professori. Non tanto ai sei commissari interni, quanto ai presidenti di commissione. Le defezioni sono state numerose, superiori al trend degli anni scorsi. La paura del Covid-19 ha infatti spinto molti a rifiutare. «L’età media dei dirigenti nel Viterbese supera i 55 anni. In alcuni casi, a monte del rifiuto ci sono legittime preoccupazioni dovute alle condizioni di salute dei diretti interessati o dei familiari più stretti», ammette Maria Antonietta Bentivegna, presidente provinciale dell'Anp, l'associazione nazionale presidi.

Fatto sta che il 17 giugno si avvicina e l’ufficio scolastico provinciale non è ancora riuscito a completare le commissioni. Diversi gli avvisi diramati per invitare i prof a presentare domanda. In alcuni casi, a salvare gli esami sono arrivati i dirigenti delle scuole medie. «Questi presidi – continua la rappresentante della categoria – già dallo scorso anno possono avanzare la propria candidatura. Questa volta sono stati sollecitati a farlo».

Accanto alla preoccupazione per il virus, secondo Bentivegna sussiste un altro elemento ostativo: “Fare l’esame in presenza comporta responsabilità enormi. Come Anp, insieme agli altri sindacati, abbiamo chiesto procedure chiare che tutelino anche penalmente i colleghi. Inoltre, non sono state ancora emanante dal ministero le determinazioni finali sulle procedure anticontagio che poi dovranno essere comunicate ai ragazzi, alle famiglie, al personale docente e non”. E secondo la presidente dell’Anp, finchè non arriveranno questi chiarimenti sarà difficile chiudere tutte le commissioni nella Tuscia.

Ma non tutti vedono il bicchiere mezzo vuoto. «Con le commissioni interne, era scontato che si riducesse il numero dei docenti liberi per ricoprire il ruolo di presidenti. Per quanti, invece, hanno detto no per paura del Covid, ritengo si tratti di un’esagerazione», dichiara Andreina Ottaviani, dirigente dell’istituto alberghiero di Caprarola. La prof spiega: «Lo ritengo un atteggiamento sbagliato perché nella Tuscia non abbiamo avuto una situazione così pensante e gli esami si svolgeranno nella massima sicurezza. Saranno rispettati i 2 metri di distanza tra i commissari, anzi gli spazi saranno maggiori visto che in aule da 30 alunni saremo 7 docenti, più il candidato e al massimo due persone che assistono». Non ci sarà l’obbligo dei guanti ma quello delle mascherine sì: «La Provincia ci aiuterà nella fornitura. Inoltre, ad ogni ingresso installeremo dispenser per le mani e i collaboratori scolastici disinfetteranno pavimenti, porte, maniglie, banchi, sedie, finestre. Insomma, tutto si svolgerà con le precauzioni necessarie. Non è questo – conclude Ottaviani – il momento di fare allarmismi. Si rischia di più al supermercato che durante gli esami di maturità».

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