Scuola, Carai (Asl): «Bene il rinvio al 18, così potremo isolare i contagiati per i cenoni»

Una adolescente durante le feste
di Federica Lupino
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Lunedì 11 Gennaio 2021, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 16:08

“Siamo contenti che l’apertura in presenza delle superiori sia stata posticipata. Gli effetti delle festività si sentono sino a due settimane dopo. Il rischio era che un ragazzo positivo si portasse dietro tutta la classe in quarantena. Così, invece, avremo effetti ridotti e limitati”. Angelo Carai è il coordinatore del Toc scuola, l’équipe creata dalla Asl per gestire l’epidemia tra alunni e docenti. Lo slittamento del ritorno sui banchi dall’11 al 18 per i ragazzi delle secondarie secondo l’esperto consentirà di frenare la diffusione del virus tra le aule, rappresentando una sorta di settimana-cuscinetto per far emergere i contagi scoppiati tra Natale e Capodanno.

Dottore, cosa è successo sotto le festività?
“Quel periodo ha messo in contatto più persone. Sappiamo che qualcuno si è lasciato andare con comportamenti un po’ sopra le righe. Ci hanno riferito di cenoni di Capodanno in gruppo o casali affittati per festeggiare il compleanno. E poi relativi focolai in alcuni paesi. Il bisogno di socialità tra i giovani è umano, ma in questo periodo è troppo rischioso”.

I ragazzi sottovalutano il virus?
“Non direi questo. Piuttosto, essendo giovani, pensano che pur se contagiati non subiranno grosse conseguenze. Ma devono rendersi conto che non solo loro possono ammalarsi, ma rischiano di essere veicolo di contagio per i genitori e i nonni, categoria fragile.

Devono capire che gli atti compiuti hanno conseguenze per i loro cari”.

Vuole lanciare un messaggio?
“Dobbiamo tenere duro per qualche altro mese, il tempo che il vaccino avanzi e l’aumento delle temperature limiti gli effetti del virus. In ogni caso, tengo a dire che molti ragazzi stanno dimostrando grande responsabilità”.

Come per le adesioni volontarie ai test antigenici?
“Sì, abbiamo dedicato loro degli orari specifici ai drive-in e al walk.in e stanno rispondendo. Il 4 gennaio se ne sono presentati 192, di cui uno solo positivo confermato dal molecolare. Il 5, 266 tutti negativi. Il 7, erano 241 con un positivo e l’8 219 con un terzo positivo. Continueremo sino al 15 gennaio, poi valuteremo con direzione e Regione. Potremmo anche organizzare una équipe che vada direttamente nelle scuole”.

Cosa ci attende nelle prossime settimane?
“Difficile dirlo ma io sono più ottimista di prima. A ottobre e novembre c’erano gli effetti della sottovalutazione del virus in estate. Poi, i cittadini hanno avuto comportamenti più controllati, salvo durante le festività. Non mi aspetto un’eplosione di casi ma un aumento con numeri inferiori rispetto al passato”.
 

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