Viterbo, in arrivo 10 milioni per la Sanità, finalmente entrerà in funzione la Pet per la lotta contro i tumori

Viterbo, in arrivo 10 milioni per la Sanità, finalmente entrerà in funzione la Pet per la lotta contro i tumori
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Lunedì 29 Maggio 2017, 14:42
Dalla Regione in arrivo oltre 10 milioni per la sanità in provincia, suddivisi tra gli ospedali di Belcolle, Civita Castellana, Ronciglione e la Cittadella della salute di via Enrico Fermi. Serviranno, oltre che per una serie di lavori di adeguamento e ammodernamento, anche all'acquisto di una unità Pet a Viterbo (la tomografia a emissione di positroni, un esame usato soprattutto per la diagnosi di tumori).

Il finanziamento, per l'esattezza, è di 10 milioni e 693mila euro. «Si tratta - come spiega Enrico Panunzi, presidente della sesta Commissione consiliare della Regione - di fondi previsti dall'applicazione della terza e ultima fase della legge 67 del 1988, che andranno a finanziare vari interventi». Nel dettaglio, 2 milioni e 400mila euro serviranno per l'acquisto degli arredi e delle attrezzature sanitarie per l'ospedale di Belcolle; 4 milioni e 185mila euro, invece, saranno utilizzati per interventi di manutenzione straordinaria e per la messa a norma della struttura, sempre nello stesso ospedale. Un altro milione, a Belcolle, servirà per manutenzione, adeguamento, messo a norma, acquisizione di attrezzature sanitarie e ammodernamento dei reparti e servizi della rete perinatale.

Alla Cittadella della salute, spetterà un milione e 279mila euro, sempre per manutenzione straordinaria, l'adeguamento e messa a norma antincendio. Rispettivamente un milione e 29mila euro e 798mila euro saranno destinati a interventi di manutenzione straordinaria, opere edili e impianti, agli ospedali di Ronciglione e Civita Castellana. «Si tratta di acquisti e di interventi molto importanti - commenta Panunzi - in qualche caso ineludibili.

Da sottolineare la dotazione della Pet, che farà compiere un salto in avanti a Belcolle: è una strumentazione all'avanguardia, che il territorio aspettava da tempo, di cui il presidio ospedaliero di Viterbo era sprovvisto e la cui assenza, finora, ha dato luogo a fenomeni di emigrazione sanitaria verso regioni confinanti che ora si spera di arginare».
 
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