Sanità agli ultimi posti, per Malerba (Cisl) «colpa dei tagli di Regione e Governo»

L'ospedale di Belcolle
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 15:16

“Ritengo estremamente riduttivo ancorare la valutazione dello stato di salute di una comunità a dieci parametri, cinque dei quali riferiti a concentrazione di posti letto e altri a indagine di diagnostica”. Mario Malerba, responsabile dei dipendenti socio-sanitari della Cisl Fp, non si fossilizza sull’impietosa fotografia che lo studio “Sistema salute” di Italia Oggi ha scattato sull’offerta sanitaria del Viterbese, posizionandola in fondo alla classifica delle province italiane. Ma non per questo nasconde che ci siano problemi, anzi. 

“L’indagine deve essere da stimolo per modificare scelte inappropriate che sicuramente derivano da decisioni di politica nazionale e regionale. Il sistema sanitario – ricorda Malerba - ha perso negli ultimi dieci anni risorse pari a 37 miliardi di euro di cui 25 nel solo quinquennio 2010-2015. Nel 1992 c’erano 365.000 posti letto in Italia, nel 2017, ultima rilevazione esistente, appena 191.000”. Questo il quadro nazionale a cui va aggiunto, secondo il sindacalista Cisl, un altro elemento: “I parametri scelti per stilare la classifica fanno sì che la posizione in graduatoria sia migliore per le grandi città quali Roma e Milano, dove insistono aziende ospedaliere che hanno notoriamente a disposizione più risorse”.

Ma oltre agli investimenti concentrati sui grandi poli, ci sono i posti letto tagliati nella Tuscia. “Nonostante contestazioni e movimenti di opinione contrari, nel tempo sono stati chiusi ospedali minori quali Orte e Vetralla, mentre sono cambiati di assetto e trasformati, tanto da perdere la propria identità, gli ospedali di Montefiascone e Ronciglione.

Strutture che – polemizza Malerba – andavano mantenute in attività almeno in attesa del completamento di Belcolle, iniziato 45 anni fa e non ancora terminato”.

Il sindacalista sottolinea anche un altro aspetto dell’indagine: “Lo studio mette in risalto che quasi sempre nei parametri di riferimento il terzetto delle province Viterbo Latina Frosinone si ritrova in posizioni molto vicine. Va rivista la politica sanitaria regionale che resta romano-centrica”, chiude.

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