Saldi, tra Covid e crisi gli acquisti non decollano: si spera nel weekend

Saldi, tra Covid e crisi gli acquisti non decollano: si spera nel weekend
di Luca Telli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Gennaio 2021, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 13:39

Falsa partenza per i saldi invernali. Nel primo giorno di sconti pochi acquisti e negozi semi vuoti. «Per vedere un po’ di movimento dovremo aspettare il fine settimana o almeno lo speriamo – spiega Riccardo Scuderi di Niky abbigliamento in centro -. Perché l’inizio non è certo dei migliori».

Un flop scritto già nelle previsioni. Se 6 italiani su 10 hanno dichiarato che faranno acquisti nel prossimo mese e mezzo, (nel Lazio i saldi finiranno la prima settimana di marzo), vero è che la capacità di spesa per famiglia è diminuita del 20%. Meno 70 euro rispetto a gennaio 2020 con un tetto di 240 euro per nucleo la maggiore parte dei quali, complice l’emergenza sanitaria, verrà utilizzata per gli acquisti on line.

«Poche cose stanno funzionando – spiega Riccardo Streni di Naldi –. Il fattore paura incide, neppure il meteo gioca a nostro favore, per non parlare degli ingressi contingentati e degli altri vincoli ai quali siamo sottoposti. Tra qualche giorno avremo il polso della situazione».

Dopo un anno di sofferenza, un autunno sotto tono e un Natale depresso nei consumi mozzato dalla zona rossa, per i commercianti i prossimi due mesi non sembrano promettere nulla di buono nonostante molte attività abbiano già deciso di scontare di metà il prezzo della merce senza aspettare, come solito, gli ultimi giorni a ridosso della primavera.

Per esigenza di liquidità, che i saldi non sazieranno, e per paura di nuove chiusure.«Per spegnere in consumi non serve la zona rossa.

Già in arancione la componente psicologica ha il suo peso», spiegano.

Nel mirino dei commercianti poi due provvedimenti presi dalla Regione Lazio: la deregolamentazione degli sconti già dal 12 dicembre (30 giorni prima dell’avvio dei saldi) che non ha portato benefici, e la data fissata sul calendario: un insolito giorno infrasettimanale che l’assessore allo sviluppo e al commercio Paolo Orneli ha giustificato con la necessità di scongiurare il pericolo di assembramenti che, ad ogni modo, si verificheranno nel weekend quando la chiusura di centri commerciali potrebbe portare a una forma di ristoro per il centro.

Un problema, quello della data d’inizio, relativo. Quello vero resta nelle tasche. Secondo un’indagine di Confcommercio infatti le difficoltà economiche provocate dalla pandemia hanno cambiato anche il rapporto tra qualità e prezzo nelle scelte dei consumatori. Aumenta la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti acquistati in saldo (+7,9%) a discapito della ricerca della qualità.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA