Antico ospizio dei santi Simone e Giuda: 14,6 milioni. Ex ospedale degli infermi: 14 milioni. Fin qui il centro storico di Viterbo. Poi ci sono qualcosa come 329 milioni sul recupero degli alloggi Ater. Insomma, per il consigliere regionale del Pd Enrico Panunzi «la Regione Lazio sta sanando una ferita», soprattutto in riferimento alla delibera approvata ieri sul complesso in viale Raniero Capocci.
Inizio lavori entro quest’anno, operatività nel 2026: la rigenerazione urbana dell’ex ospizio prevede una nuova destinazione d’uso, saranno infatti realizzati un collegio di merito per l’Università della Tuscia e un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza e di disagio sociale. Circa 5.700 i metri quadrati di superficie totale, di cui 2.500 coperti e oltre 3.200 di pertinenze esterne: questa l’entità dell’intervento, che vede il coinvolgimento anche di Asl e Ater, oltre ovviamente all’ateneo viterbese e la stessa Regione.
«Recuperiamo un patrimonio abbandonato da tempo e in pieno degrado: una situazione inaccettabile – dice l’assessore all’urbanistica e alle politiche abitative della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani - alla quale abbiamo voluto porre rimedio attraverso un intenso e proficuo lavoro di squadra, che ha permesso di coniugare al meglio le politiche urbane e quelle sociali». Si parla di un nuovo futuro dopo 25 anni di progressivo abbandono. «Con 14,6 milioni di euro - continua il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori - recuperiamo un patrimonio storico e artistico unico per la città di Viterbo e per tutto il Lazio».
Non si tratta però dell’unico immobile cui sarà donata nuova vita.
In quest'ultimo caso, «ministero della cultura e Regione stanno facendo una progettazione congiunta, gli spazi saranno divisi su archivio storico e sede della Soprintendenza per quanto riguarda il ministero, mentre la Regione farà altre scelte. C’è uno staff tecnico che se ne sta occupando». Alla doppia operazione plaude anche la Cna: «Questo intervento, unito alla riqualificazione dell’ex ospedale degli Infermi per la creazione del Borgo della cultura – commenta la segretaria Luigia Melaragni - potrà dare forte impulso a un processo di rigenerazione degli spazi urbani che guardi al futuro della città».
Infine, i 329 milioni che caleranno sull’Ater. «Parliamo di fondi del Pnrr sulla riqualificazione degli alloggi, più il recupero di alcune situazioni relative a Sipicciano, Castiglione in Teverina, Corchiano e Tarquinia, oltre agli interventi disseminati in provincia. Le tempistiche sono stringenti – conclude Panunzi - ma l’Ater sta lavorando».