Reddito e pensione di cittadinanza, a settembre 6.725 le famiglie assistite nella Tuscia

Reddito e pensione di cittadinanza, a settembre 6.725 le famiglie assistite nella Tuscia
di Luca Telli
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 18:32

Sono 5.968 i nuclei famigliari che a settembre hanno ricevuto il reddito di cittadinanza. 757, invece, quelli che hanno ottenuto la pensione riservata agli over 67.  Sono 13.057 sono state le persone assistite. 524,04 euro il valore medio totale dell’assegno, in crescita rispetto ai 497,33 dello stesso periodo del 2019, all’interno di una forbice molto ampia in cui si passa da una media di 290,4 per pensioni e nuclei singoli, fino ad una di 554,97 per quelli con più componenti attraverso un meccanismo di erogazione progressiva che varie in base al numero dei componenti.

È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’osservatorio permanente dell’Inps, che analizza le domande trasmesse all’Istituto dai Caf, dai Patronati, dalle Poste Italiane e autonomamente dai cittadini,  sulle due misure assistenzialiste rifinanziate, seppure con delle novità legate a un nuovo meccanismo per favorire la ricerca di lavoro da parte dei percettori e ad una lotta più serrata contro gli abusi, meno di due settimane fa con la Legge di Bilancio approvata dal governo Draghi.

Calcolo statistico alla mano, a richiedere il reddito nel viterbese sembrerebbero soprattutto famiglie con un minore a carico; la pensione invece nuclei singoli con rare eccezioni. Su base mensile settembre, nel viterbese, sembra segnare una lieve decrescita degli accessi alle misure: ad agosto avevano ricevuto l’assegno 13.379 persone di cui 6.108 appartenenti a  nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza e 747 della pensione.

Numeri migliori rispetto al resto del Lazio con la sola eccezione di Rieti.

Se Roma vale l’8,4% delle domande licenziate sull’intero territorio italiano, la Tuscia si ferma allo 0,5% senza discostarsi dal livello 2019, anno di introduzione del provvedimento. Rieti pesa per lo 0,3%, peggio Frosinone e Latina con lo 0,8 e l’1%.  Dati comunque meno confortanti di quanto sembrino in cui va tenuta conto la popolazione delle varie province.

Nel calcolo assoluto infatti il Lazio, pur registrando un calo di domande nel triennio (147.975 nel 2019, 147.446 nel 2020 e 107.136 fino a settembre 2021), segna un incremento progressivo del peso su base nazionale, da 9% a 10,1% a 11%, tale da collocare la regione al terzo posto tra i beneficiari dei provvedimenti dopo Campania (21%) e Sicilia (18%) e di un soffio davanti alla Puglia (9%); sintomo di una pressione sulle famiglie che aumenta ed acuita dalla pandemia soprattutto nella sua seconda fase. Un trend che si legge anche nei dati di Viterbo.

Per avere un quadro più chiaro della questione basta fare un salto indietro nel tempo fino ad inizio anno. A gennaio le persone assistite erano state 13.094 tra beneficiari del reddito di cittadinanza e pensione. A febbraio il punto più basso con 9.679 unità. Poi una lenta esplosione fino al picco di luglio quando le famiglie in difficoltà sono salite a 6.992 totali per un totale di 13.695 persone assistite.

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