Viterbo il procuratore capo: "Alta
l'attenzione sul crimine organizzato"

Il procuratore capo Alberto Pazienti
di A. Mar.
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Sabato 4 Gennaio 2014, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 12:00
VITERBO - Corruzione, ambiente, patrimonio artistico da tutelare, la condanna all’ergastolo di Paolo Esposito, i maxi-processi come quello per lo scandalo Cev che si avviano verso la prescrizione:

un 2013 a pieno ritmo per la Procura. «Una Procura che produce nonostante la cronica carenza di personale - spiega il procuratore capo Alberto Pazienti -. I nostri uffici sono al limite del collasso eppure ognuno, dal primo dei cancellieri all’ultimo dei commessi, lavora per tre. Tutti qui svolgono due, tre mansioni insieme per sopperire alle mancanze. Così la polizia giudiziaria. In questi giorni di Natale, con le ferie, rischiamo di trovarci di nuovo in sofferenza».



Pazienti parla dei fatti di sangue avvenuti durante i sei anni di mandato: «Tutti risolti». Sul giallo di Gradoli un rammarico: «Forse con più scrupolo nelle fasi iniziali si sarebbe potuto scoprire di più. L’impressione è che dal suo ambiente Esposito abbia avuto un aiuto almeno morale». E a proposito della condanna di Ala Ceoban a 8 anni per il solo favoreggiamento dice: «Forse nella decisione della Cassazione ha pesato la dichiarazione resa a un carabiniere e agli atti. Ala disse: “Quando sono arrivata Tatiana era già morta».



E ancora: «I grandi processi cadono in prescrizione perché è il sistema che lo prevede. L’udienza preliminare di fatto allunga i tempi a dismisura». Su Franco Fiorito e i soldi sottratti alla Regione: «La degenerazione è tutta viterbese».



Per il 2014? «Teniamo alta l’attenzione sulle possibili infiltrazioni criminali». C’è questo dietro al rogo dei magazzini Maury’s di Civita Castellana? «Stiamo lavorando, ma per una soluzione ci vorrà tempo», taglia corto.
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