Premio letterario del Messaggero, il plauso del preside Damiani: «Iniziativa di spessore»

Il Ruffini di viterbo
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Martedì 8 Dicembre 2020, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:32

“C’è il dileggio verso i ragazzi meno dotati oppure di nazionalità non italiana, o ancora che assumono atteggiamenti diversi da quelli codificati dal gruppo di maggioranza. Si tratta di episodi marginali, è vero. Ma capitano ancora. E succede che i genitori dei ragazzi vittime di queste forme di violenza si rivolgano a noi per denunciare e chiedere aiuto”.

“Che cosa è importante per me”, il concorso del Messaggero. La preside: «Gli studenti ci stupiranno»

A parlare è Luca Damiani, dirigente scolastico dell’istituto tecnico tecnologico Da Vinci di Viterbo e del liceo scientifico Ruffini di Viterbo. Al momento, sono oltre 2.000 gli studenti e le studentesse che frequentano le aule delle due scuole superiori. Un osservatorio privilegiato sul mondo adolescenziale e su come le tematiche del premio letterario “Che cosa è importante per me”, indetto dal Messaggero, vengano vissute quotidianamente tra i banchi.

Il concorso letterario è rivolto ai ragazzi del Lazio tra i 14 e i 19 anni, invitati a inviare un elaborato in cui diano voce alle proprie idee, in memoria di Willy Monteiro Duarte e di Emanuele Morganti, giovani come loro le cui vite sono state spezzate dalla ferocia del branco.

Il presupposto per Damiani deve essere chiaro: “Negli anni è cresciuta in maniera esponenziale la sensibilità dei ragazzi nei confronti delle tematiche del bullismo e della violenza. Merito sicuramente delle svariate iniziative messe in campo dalle singole realtà scolastiche per ragionare insieme agli studenti dei fatti di cronaca”, sottolinea il preside. In ambedue le scuole da lui dirette esistono dei team anti-bullismo e diversi progetti mirati all’integrazione.

“Si parla di questi argomenti anche perché viene data maggiore visibilità ai fenomeni della società, veicolati dai mass media. Ma è cambiato soprattutto l’approccio culturale a simili temi, grazie alle tante iniziative che nei diversi istituti – ricorda il professore – si sono susseguite negli ultimi anni”. Iniziative che la didattica a distanza ha fatto finire in cantina.

“Su questo terreno, l’iniziativa del Messaggero – commenta Damiani – rappresenta un progetto di spessore per ragionare insieme ai nostri ragazzi sulla tolleranza, sull’inclusione, sul rispetto. Il lavoro che docenti e dirigenti hanno avviato per alzare l’attenzione sui fenomeni di violenza allo scopo di generare una coscienza e una consapevolezza comuni tra i giovani in grado di fungere da argine, con il premio letterario troverà una rinnovata linfa”, prosegue. Damiani illustrerà il progetto ad alunni e docenti, promuovendolo anche nelle assemblee di classe e di istituto che si svolgono online.

I testi dovranno essere inviati all’indirizzo concorso-letterario@ilmessaggero.it entro il 20 di ogni mese. In palio un tablet, l'abbonamento al quotidiano digitale e la possibilità di vedersi pubblicato l'elaborato.

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