Povertà, l'effetto Covid non passa: resta alto il numero delle famiglie che chiedono aiuto

Povertà, l'effetto Covid non passa: resta alto il numero delle famiglie che chiedono aiuto
di Luca Telli
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Lunedì 18 Ottobre 2021, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 11:14

Povertà, le famiglie viterbesi rischiano un autunno molto caldo. La caduta delle restrizioni per arginare la pandemia degli ultimi mesi non ha accelerato quel processo di reintegro occupazionale e di ripresa economica che era lecito, almeno in parte, aspettarsi per le fasce più fragili.

A dare uno spaccato di quello che sta succedendo è l’Emporio solidale ‘I Care’ di Santa Barbara. «La decrescita della curva non c’è – spiega Domenico Arruzzolo, presidente della struttura -, piuttosto il dato si è congelato. Il numero delle famiglie che chiede sostegno è stabile: siamo tra le 230 e le 240». Sintomo che la crisi è lontana dal passare.

«I casi di chi ha restituito la tessera si contano sulle dita di una mano – continua -. Dall’emergenza non siamo mai usciti». Spiega Arruzolo: «Prima della pandemia l’emporio dava assistenza a circa 100 famiglie, il numero poi è esploso toccando il massimo all’inizio della primavera di quest’anno senza più scendere. L’autunno e l’inverno preoccupano: temiamo che ci possa essere una nuova impennata di richieste».

 Ad accendere la spia di un possibile aumento della pressione sulla struttura la crisi delle materie prime cha sta investendo il mercato mondiale: domanda stabile a fronte di minore prodotto che si traduce in aumento dei costi per il consumatore finale; dai generi alimentari (la semola di grano duro, utilizzata per produrre pasta e pane, è aumentata del 70%, con un effetto quindi sui prezzi) all’energia.

«Per questo diventa fondamentale agire d’anticipo – conclude Arruzzolo -.

In che modo? Facendo squadra con l’amministrazione comunale e le tante realtà associative presenti sul territorio per garantire la più alta copertura possibile. Il motto ‘non lasciare nessuno indietro’ è valido ora più di prima».

Non è solo l’Emporio Solidale a richiamare l’attenzione su un problema sociale importante. A dare un dato molto simile è anche il rapporto nazionale della Caritas che piazza il Lazio al terzo posto tra le regioni con il tasso più alto di nuovi poveri dopo Valle d'Aosta e Campania. Un rapporto che diventa ancora più allarmante quando entra nello specifico e analizza la figura del richiedente medio. Quasi la metà, il 44%, si rivolgono alla Caritas per la prima volta. Di questi, il 30% è tornato a chiedere aiuto anche nel 2021. Il 64,9% degli assistiti dichiara di avere figli. Per i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 34 anni le nuove povertà pesano per il 57,7%.

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