C’è una nuova Apea in città. L’area produttiva ecologicamente attrezzata AcquaRoVit include 11 imprese e il consorzio Aqua Rossa ed è stata appena approvata dalla Regione Lazio. Il sindaco Giovanni Arena ha accolto i suoi rappresentanti in Comune facendogli i complimenti. E quella del Poggino? Dopo il caos dei mesi scorsi la giunta non ha ancora deliberato l’uscita, ma il presidente Enzo Mancini assicura: «Noi andiamo avanti, il consorzio non lo sciogliamo».
Il sindaco ha dato tutta la propria disponibilità alla nuova nata. «AcquaRoVit – ha detto - ad oggi è la prima e unica Apea del territorio regionale. Avete lavorato bene e il risultato ottenuto lo conferma. Il Comune, nel rispetto di ruoli, competenze e normativa in materia, sarà a disposizione per agevolare rapporti e contatti con la Regione e con altre istituzioni qualora necessario». Ora attende di poter visionare i progetti, «per entrare nel merito del piano Apea». «L’idea di AquaRoVit - ha spiegato Gian Matteo Panunzi, docente università Tor Vergata, che ha elaborato il progetto presentato alla Regione - è partita tanti anni fa. Un punto di partenza, che dovrà essere volano e stimolo per le aziende del territorio e per quelle che, avendone le caratteristiche, potranno entrare e far parte della nostra Apea».
Un paio di mesi fa invece sull’altra, quella del Poggino, era scoppiata la polemica per la rottura tra consorzio e Comune, che aveva convocato i soci a sorpresa dal notaio per farlo sciogliere.
C’è stato un incontro con l’Apea Acquarovit: che differenza c’è? «E’ molto sostanziale: quello è un consorzio creato da un gruppo di persone – continua Mancini - che si sono messe insieme e hanno fatto una zona industriale. La nostra invece non è un’Apea costituita da consorziati, ma dal Comune, con tutti i servizi che sono o dovevano essere opera dell’ente. Dall’altra parte devono essere realizzati dai consorziati, proprio perché fatta da loro».
Il sindaco dice che quella di AcquaRoVit è la prima e unica Apea del territorio regionale. «Ma come? C’è pure a Civita Castellana, e non solo». Il consorzio esiste ancora? «Sì, e nemmeno lo sciogliamo». Quindi avete intenzione di andare avanti? «In qualche modo – conclude Mancini - sicuramente sì. Ci sono da fare delle scelte. Vedremo».