Viterbo, palestre alle società, le scuole e Provincia dicono no «Così addio campionati»

Viterbo, palestre alle società, le scuole e Provincia dicono no «Così addio campionati»
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Sabato 9 Ottobre 2021, 09:55

Concessione della palestre scolastiche della Provincia alle società sportive: molte discipline, tra cui arti marziali, basket, ginnastica artistica e pallavolo, rischiano di non iniziare la stagione. Tra le federazioni sportive più penalizzate c'è la Federvolley, che nella Tuscia conta 2.500 atleti e decine di società che svolgono le attività all'interno delle palestre degli istituti scolastici. Il presidente Roberto Centini (foto) è su tutte le furie: sembra che per l'apertura se ne parlerà nel nuovo anno. Ma tanto per fare un esempio, a Latina i bandi per l'utilizzo degli spazi sportivi nelle scuole sono partiti ad agosto, a Rieti sono in via di approvazione, mentre a Viterbo non se ne parla.«Abbiamo saputo della decisione presa dai dirigenti scolastici riuniti dall'assessore provinciale Eugenio Stelliferi, in cui hanno deciso di non concede le palestre scolastiche per le attività svolte dalle nostre associazioni sportive fino al 31 dicembre 2021: assurdo. La decisione si nasconde dietro una presunta cautela riguardante le possibili contaminazioni degli ambienti, condivisi con gli alunni che la frequentano la mattina».Il numero uno della pallavolo provinciale non ci sta e ha fatto subito chiarezza su questo punto: «Non sanno o fanno finta di non sapere che noi osserviamo dei protocolli anti-Covid molto più rigidi di quelli delle scuole ha sottolineato - e se per andare a scuola non serve il Green pass, da noi tutti gli atleti dai 12 anni in su devono avere il certificato.

Tra un allenamento e l'altro igienizziamo tutti gli attrezzi e gli ambienti usati. Soltanto queste due cose dimostrano la poca coerenza nella decisione, senza considerare che la mattina durante le lezioni di attività motorie gli stessi ragazzi della stessa età giocano a pallavolo».Il rischio di perdere molti ragazzi è alto: «Non capisco perché vogliono far morire il nostro sport - ha detto ancora Centini che ha una vasta popolarità sul territorio. Questi ragazzi verranno dispersi in varie attività spesso non sportive, con le conseguenze che tutti sappiamo». Questa responsabilità se lo devono assumere altri, secondo Centini. «Gli attori di questa vicenda, dirigenti scolastici e amministratori ha concluso devono sapere che stiamo parlando della salute dei nostri giovani: dopo aver trascorso quasi due anni di isolamento sociale, e di impedimento a praticare le loro passioni, ora che tutti attendono la ripartenza la possibilità di fare allenamenti e gare come era prima arriva questo no. Senza nessun motivo reale. Una cattiveria verso il mondo sportivo»

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