Palazzo in via del Gonfalone, il centro festeggia il terzo compleanno del crollo: «Degrado imbarazzante»

Palazzo in via del Gonfalone, il centro festeggia il terzo compleanno del crollo: «Degrado imbarazzante»
di Luca Telli
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Sabato 7 Agosto 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 15:46

Tre anni dal crollo del palazzo in via del Gonfalone. Tre anni senza conoscere tempi, modi e soprattutto i motivi di perché a 36 mesi di distanza neppure una pietra è stata rimossa: «è adesso ognuno valuti e rifletta se è ancora possibile tollerare un degrado del genere».

 Le parole sono quelle di Giovanni Cento del movimento civico per la ‘liberazione di via del Gonfalone e via Cardinal La Fontaine’ nato quando la sordità dell’amministrazione comunale davanti alle continue richieste di intervento si era trasformata in rumore.  «Ieri abbiamo festeggiato il terzo compleanno – continua Cento -, un compleanno amarissimo che certifica l’inadeguatezza di chi dovrebbe provvedere e non lo fa».

Era il 6 agosto del 2018 quando, dopo il crollo e l’intervento dei vigili del fuoco per una prima valutazione dei danni, l’area era stata isolata con una falange di transenne a perimetro del palazzo che, tra le altre cose, interdiceva l’accesso ai mezzi a una strada pubblica. «Da allora abbiamo chiesto incontri, spedito raccomandate, mail a sindaco e assessore di competenza ma dai colloqui non abbiamo avuto mai risposte certe, solo la richiesta di aspettare. Adesso ci chiediamo, aspettare cosa? Che passino altri 3 anni prima che qualcosa venga fatto?». 

 A sollevare il problema non erano stati soli i due comitati civici principali del centro storico (l’altro è quello dei residenti di San Pellegrino mai troppo tenero con la giunta Arena dall’approvazione del piano della notte), ma anche commercianti e turisti «quest’ultimi, magari, non direttamente, ma state tranquilli che lo scheletro di ferro montato accanto alla più bella chiesa barocca della città non passa inosservato – aggiunge Cento -.

Non c’è bisogno neppure di chiedere, basta ascoltare per capire cosa ne pensano».

Le speranze di una scossa poche. Naufragata la possibilità suggerita al Comune di agire in danno qualora la proprietà dello stabile non avesse risposto alla diffida ad adempiere, cadute nel vuoto anche le interrogazioni dei consiglieri comunali. «Qui non si tratta più di liberare una strada – aggiunge Cento - in gioco c’è la credibilità di una città che, nelle intenzioni, ha il desiderio legittimo di vivere di turismo. Se questo è il piano e l’idea che il governo comunale ha di sviluppo allora sono fuori strada. Via Cardinal La Fontaine è un monumento al degrado».

Degrado che, continua Cento, si spande a macchia d’olio: «sporcizia, abbandono, problemi di natura igienica e sanitaria sono realtà davanti alle quali non ci si può voltare dall’altra parte». L’ultima richiesta di un piano di risanamento del quartiere di San Pellegrino, e la valorizzazione delle opere di interesse storico architettonico, era stata rilanciata a cavallo della primavera da cinque tra comitati e associazioni cittadine. Anche da questo fronte, per ora, nessuna risposta. 

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