Viterbo, ecco il progetto da 20 milioni per l'ex ospedale. Come potrà cambiare la città

L'Ospedale Grande degli Infermi
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 21:31

Come si trasformerà l’Ospedale Grande degli Infermi ovvero della rinascita. Da antico centro sanitario del capoluogo a futuro fulcro del Borgo della cultura. Grazie a un investimento da 20 milioni di euro. E’ tutto in una deliberazione della Regione Lazio (la 1070 del 30 dicembre) che ha formalizzato l’accordo sottoscritto con il ministero per i Beni culturali e turismo e l’azienda sanitaria locale. L’obiettivo è procedere al restauro, valorizzazione, rifunzionalizzazione del “Complesso” comprendente, oltre l’ospedale, il Palazzo Marzano e il Palazzo Farnese, già sedi della direzione generale dell’Asl.

Nelle intenzioni dei proponenti l’area nel centro storico si configura come «un centro culturale, specializzato, innovativo, accessibile e con tutti gli standard di sicurezza richiesti dalle destinazioni d’uso previste, reso vivo dalla presenza di giovani, anche internazionali, dalla possibilità di svolgere attività espressive di piccole dimensioni per musica, teatro, performance artistiche; il tutto accessibile a distanza dall’esterno grazie all’utilizzo di tecnologie».

Ma cosa prevede l’ambizioso progetto? In sostanza l’intera riqualificazione dell’antico ospedale (eretto nel XVI secolo, consta di 8mila mq) e aree circostanti. La Biblioteca provinciale trova posto al piano terra, con estensione su Palazzo Marzano; Palazzo Farnese fungerà da sede della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per area metropolitana di Roma e provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale; nel piano seminterrato sarà collocato l’Archivio di Stato.

Nella parte Ovest di Palazzo Farnese, separata dall’arco di Via dell’Ospedale, è previsto un Centro di restauro e recupero artistico.

Nella parte restante parte, una struttura di co-working, per creare degli spazi di accoglienza e servizi per lavoratori e professionisti. Non solo, perché nella porzione degli edifici aggettanti su Via S. Antonio, è proposta la realizzazione della “Casa del pellegrino”, dedicata ai viandanti della Via Francigena, con lo spazio sottostante pensato per gli ordini professionali, con la possibilità di mettere a disposizione spazi comuni per riunioni o esposizioni temporanee.

Spazio “centrale” dell’idea progettuale sarà quello di collegamento interno delle varie funzioni: luoghi di incontro, servizi commerciali, alla persona o per il ristoro ai piani terra. Sarà ricavato ai locali che si affacciano su Via S. Clemente e Via S. Antonio. La concretizzazione delle ipotesi progettuali sarà definita da un “Piano strategico di sviluppo culturale” curato da Regione,  con la collaborazione del Ministero e della Asl.

Cinque gli obbiettivi:  a valorizzazione del Complesso quale motore di sviluppo culturale, sociale ed economico; l’incremento dell’offerta delle attività fruibili dai cittadini negli immobili di proprietà pubblica; elaborazione e definizione delle attività culturali in relazione all’offerta turistica: sviluppo di un marketing territoriale innovativo; individuazione delle iniziative da realizzare, con la descrizione dei tempi necessari alla loro attuazione, delle risorse stanziate, delle modalità di realizzazione e dei soggetti attuatori.

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