Viterbo, le morti per overdose: paura
per l'arrivo della nuova droga sintetica

Viterbo, le morti per overdose: paura per l'arrivo della nuova droga sintetica
di Alessia Marani
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Martedì 11 Marzo 2014, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 13:32

VITERBO - C' una nuova droga che fa paura. In Nord Europa ha gi mietuto 26 vittime. A Viterbo, tre le morti per sospetta overdose in neanche tre mesi.

Il primo, Antonio Coppi, 50 anni, originario di Latina, trovato senza vita il 19 gennaio in un appartamento di via della Marrocca, a Viterbo. Poi sabato sera, più o meno alla stessa ora, Massimiliano Donato, 38 anni, di Orte e Roberto Mancini, 44 anni, di Vetralla, spirati nelle loro abitazioni. Dalle autopsie, di cui si occuperanno medici legali dell'Università di Siena, gli inquirenti attendono di capire quale principio esattamente sia stato fatale per i due.

Solo nel 2013 al Sert di via Romiti gli utenti in terapia per eroina sono stati 200. Un boom foraggiato da una produzione massiccia di quel tipo di droga che ha gettato sul mercato dosi in quantità industriale.

Ma non è solo l'ero a fare paura. È di una settimana fa l'allerta grado 3 («gravi danni per la salute») dell'osservatorio europeo sulla prevenzione, per una nuova molecola sintetica, para-metil4-metilaminorex, altrimenti detta “U4Euh” (si legge “euforia”). Ventisei le morti accertate, concentrate in Irlanda, ma con casi anche in Ungheria, Slovacchia e Svezia. Il primo sequestro della “polvere bianca” proveniente dall'India era stato registrato in Olanda nel novembre 2012.

Da allora ha mietuto vittime stroncate da ipertensione polmonare, paralisi respiratoria, edema polmonare o cerebrale. La molecola minorex (non contemplata nei tabellari delle droghe illegali) è adulterante della cocaina e può essere mischiata ad altre sostanze. Altra allerta è scattata per un oppioide, l'AH7921 che, in combinazione con ketamina o farmaci, ha già portato alla morte 15 assuntori nel Nord Europa.

«Ai giovanissimi che frequentano le discoteche e agli adulti - spiega la direttrice del Sert, Anna Rita Giaccone - faccio appello perché siano attenti a questi nuovi principi. Perché si rendano consapevoli dei rischi che corrono».

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