«Dal lunedì al giovedì, dalle 19 alle 6 del giorno successivo, e dal venerdì alla domenica, festivi compresi, dalle 10,30 alle 6 del giorno successivo, come si fa a lavorare?”, spiegano. Il punto di vista, per quasi tutti uguale: «Una scelta che sarebbe stata opportuna se ci fossero stati turisti in giro ma così è una salto nel vuoto». Che destabilizza e contribuisce a alzare il livello di guardia dopo due mesi di chiusura forzata e con i consumi fermi.
«Prima di vederli tornare a salire dovremo aspettare, c’è poco da fare. La ztl così strutturata si trasforma in un deterrente piuttosto che un incentivo».
Discorso che non condividono a Palazzo dei Priori. Solo lunedì, il sindaco Giovanni Arena aveva sottolineato l’estensione della zona pedonale come necessaria dopo l’ampliamento delle concessioni dello spazio pubblico a ristoranti e bar, le attività più colpite dalla crisi. Parole riprese e condivise dall’assessore allo sviluppo economico Alessia Mancini e del centro storico Laura Allegrini che difende il provvedimento: «Si tratta di una scelta ponderata, frutto di un lungo lavoro di confronto e sottoposta, con esito positivo, a tutti i capigruppo – spiega –. Per quanto mi riguarda, almeno per ora non si torna indietro. È un provvedimento sperimentale, rendiamoci almeno conto di quali saranno i suoi effetti prima di cambiare idea».
Parole che si strozzano in gola almeno a un fazione della Lega che potrebbe aprire un frattura all’interno delle coalizione. Per il consigliere Vittorio Galati infatti: «La delibera potrebbe avere dei profili di illegittimità perché nell’ultimo Dpcm e anche nell’ordinanza di Zingaretti si parlava di cibo da asporto – dice – Come fa chi deve prendere cibo da portare via a farlo se il centro è chiuso».
Le Lega, da parte sua, aveva già alzato la voce nei mesi scorsi quando sul piatto della bilancia c’era l’orario di chiusura dei locali. «Sostegno alle imprese e programmazione», era stato in quell’occasione l’adagio ripetuto. Lo stesso impugnato e ripreso oggi. Insieme a ‘progressività’ del programma di cambiamento. Senza strappi e, nel caso specifico della ztl, attraverso una chiusura graduale. Secondo Galati, uno spiraglio si potrebbe aprire tra luglio e agosto pensando, per ora, a ridurre la forbice di chiusura. Così, almeno, fino a quando l’emergenza sarà terminata e il turismo tornerà a fare comparsa in città.
Quello che è certo è che i commercianti non hanno intenzione di mollare il punto: «Non lasceremo morire la cosa - spiegano - visto che, di mezzo, ci sono imprese in difficoltà che significa anche famiglie a rischio». Tra un settimana, il fronte contrario alla ztl, dovrebbe incontrarsi di nuovo per redigere un manifesto programmatico e presentare perplessità e richieste.
Come in Comune, l’unanimità manca anche tra gli esercenti. Per alcuni infatti l’ampliamento della zona a traffico limitato e la possibilità di offrire un servizio all’aperto, potrebbe essere un volano in questi mesi difficili.
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