Nucleare, la battaglia si allarga. Interrogazioni e mozioni alla Camera e in Regione

Nucleare, la battaglia si allarga. Interrogazioni e mozioni alla Camera e in Regione
di Luca Telli
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Sabato 9 Gennaio 2021, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 19:45

Regione, Camera e Europa, la battaglia contro il deposito nazionale di scorie nucleari si allarga a tutti livelli istituzionali. Chiede una risposta immediata alla commissione ambiente Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia, «e capire quali siano i criteri e la logica alla base della scelta di individuare la provincia di Viterbo tra le aree preposte ad ospitare il sito di smaltimento e stoccaggio di rifiuti radioattivi».

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Mentre la raccolta firme lanciata tre giorni fa, poche ore dopo la pubblicazione della lista delle aree idonee ad ospitare il deposito, sfonda quota 16.500 sottoscrizioni e i Comuni, in attesa della conferenza plenaria di lunedì convocata dal presidente della Provincia Pietro Nocchi, continuano a lavorare.

Nella mattinata di oggi infatti a Corchiano è in programma un consiglio comunale straordinario aperto per informare la cittadinanza e illustrare una prima serie di iniziative da mettere in campo in attesa di prese di posizioni ufficiali in primo luogo dalla Regione con il presidente Zingaretti sollecitato dal gruppo di Fratelli d’Italia.

«Abbiamo presentato una mozione con la quale chiederemo alla giunta di prendere una posizione ufficiale senza ulteriori esitazioni – spiegano in una nota i consiglieri Chiara Colosimo e Giancarlo Righini -.

Chiediamo venga confermato l’assoluto divieto ad individuare la provincia di Viterbo come sede per installazione di siti per i rifiuti radioattivi (di qualunque attività) e contro qualsiasi tentativo di stoccaggio e transito di scorie nel territorio della Tuscia».

Di evitare quello che considerano un tradimento alla vocazione turistica, agricola e storico naturalistica del territorio, in difformità inoltre con il piano ambientale regionale (l’obiettivo del quale resta una svolta verde e una sempre maggiore attenzione al territorio) e il green deal europeo che se da una parte si muove sull’equilibrio di una serie di accordi internazionali, dall’altra non chiarisce il modo in cui le scorie leggere (quelle che sarebbero ospitati nel sito di stoccaggio italiano) né quelle pesanti vadano smaltite se non attraverso una divisione comunitaria.

«Un territorio che ha investito nella valorizzazione turistica, nella riscoperta dei borghi, nella cultura e nell’ambiente non può accettare un trattamento del genere - spiega Massimiliano Smeriglio, eurodeputato del gruppo socialista -  Per quanto mi riguarda sosterrò in ogni sede le mobilitazioni che già si stanno annunciando da parte di quelle comunità»

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