La donna ha iniziato a manifestare i primi sintomi influenzali compatibili con il contagio a marzo: dal 10 si era messa in quarantena volontaria a titolo precauzionale. “E proprio questa precauzione – commenta ora il sindaco Roseo Melaragni – probabilmente è stata cruciale nell’evitare che il virus si diffondesse al di fuori del nucleo familiare”.
Fatto sta che, tempo pochi giorni, l’operatrice sanitaria è stata sottoposta al tampone che poi è risultato positivo. Il marito, vigile del fuoco a Civitavecchia, inizialmente era asintomatico. Poi, anche lui ha iniziato a stare male tanto da rendere necessario un test: pure per lui stesso responso della moglie. Infine, lunedì mattina sui figli è stato effettuato lo screening da parte degli esperti del Toc, Team operativo coronavirus della Asl di Viterbo, perché manifestavano febbre alta.
Nel frattempo, nel pomeriggio a scopo precauzionale i piccoli insieme alla madre sono stati ricoverati all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Qui i tre resteranno ricoverati fino a completa guarigione, certificata da un doppio tampone negativo. “Le loro condizioni sono buone. Gli auguriamo una pronta guarigione”, afferma Melaragni.
Con i due minori di Piansano e il doppio caso di Tuscania, dove parrebbe essersi aperto un nuovo cluster, salgono a 324 i contagiati dall’inizio dell’epidemia. Inoltre, si conferma imponente il numero di tamponi sinora eseguito nel Viterbese: la Asl ha effettuato il test su 3.038 persone in poco più di un mese. Proprio sul fronte dei referti, sono attesi per oggi quelli su alcuni pazienti e operatori di Villa Noemi, la casa di riposo per anziani, a Celleno. Controlli che si sono resi necessari dopo che alcuni anziani hanno manifestato sintomi influenzali.
Continua a crescere il numero dei guariti, arrivato a quota 10 con 3 new entry ieri: 2 cittadini di Viterbo e uno di Orte, il primo della cittadina a tornare a casa.
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