Per non parlare degli altri strumenti di comunicazione. Se si va sul sito di Palazzo dei Priori (www.comune.viterbo.it) nel caos della home page non si fa nemmeno menzione del Natale viterbese. L’ultima notizia datata 4 dicembre: il riconoscimento dell’Unesco per la Macchina di Santa Rosa. Un errore perdonabile, se non fossimo all’alba del 2014.
Ma c’ anche chi - e non sono pochi - alla fine riuscito nell’impresa di godersi i due capolavori. Scontrandosi per con imprevisti evitabili. Il primo: le scalinate che dal cortile di Palazzo dei Priori portano alla Sala Regia sono ricoperte dal guano dei piccioni, non proprio un bel biglietto da visita. Ma al di l della sciatteria ci che colpisce l’accoglienza: non si trovano pi brochure e depliant. Forse un catalogo sarebbe stato troppo, ma un minimo di divulgazione scientifica e artistica - anche solo come ricordo - andrebbe fornito ai visitatori. Gi, ma quanti sono? Bella domanda. Il Comune non ha pensato a un modo per contare chi entra ad ammirare le due opere di Del Piombo. C’ solo un librone all’ingresso dove chi vuole pu lasciare una firma o una frase: ieri pomeriggio sono state superate le cinquanta pagine autografate. Quindi si pu pensare a pi di mille visitatori, ma sono numeri ballerini. E sempre per il ciclo ”non diciamolo troppo forte che c’ un evento a Viterbo” ecco la mostra di Stern. La Nativit del pittore manierista - di propriet del critico Vittorio Sgarbi - ospitata nella chiesa del Gonfalone, in via Cardinal la Fontaine. Ma se si passava ieri da quelle parti non c’era nemmeno un cartello con gli orari di chiusura e apertura della mostra. Tutto chiuso all’una. Pausa pranzo? Forse. Informazioni? Zero.
Per il resto sono stati i soliti Natale e Santo Stefano: pochi esercizi commerciali aperti in centro, programmazione non pervenuta. E nel pomeriggio si fulminato anche l’albero di piazza del Comune: Un guasto a causa della pioggia che sar ripristinato appena possibile, ha scritto su Facebook l’assessore alla Cultura Giacomo Barelli.
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