Il museo multimediale raddoppia: quello della Macchina in centro, un altro sulla città a Valle Faul

L'assessore De Carolis
di Massimo Chiaravalli
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Venerdì 12 Marzo 2021, 06:00

Primo colpo di scena: il museo multimediale della Macchina di Santa Rosa non traslocherà a Valle Faul nei locali della Fondazione Carivit, ma resterà sul lato sinistro sotto i portici di palazzo dei Priori. Secondo colpo di scena: arriverà una seconda opera analoga, solo che sarà incentrata sulla storia della città. Dove? Proprio all’ex mattatoio. E avrà i fondi che erano previsti per quello del Campanile che cammina. Terzo colpo di scena: che il museo sarà a Valle Faul e narrerà la vita di Viterbo nella delibera non sta scritto da nessuna parte, motivo per cui ieri in consiglio comunale c’è stata la forte opposizione della minoranza.

Destinazione dei fondi dell’imposta di soggiorno: a raccontare del dietrofront sul luogo che ospiterà il museo della Macchina è stato l’assessore Marco De Carolis, che in commissione aveva parlato dello spostamento: «Avevo dato un giudizio in seguito a un tavolo tecnico scientifico. Ma era solo un mio giudizio – ha detto - che rimane tale. Ad oggi rimane sotto i portici. Il consiglio può confermare questa decisione o la può ribaltare. Negli spazi della Fondazione si possono ricreare spazi che raccontano la città, un book caffè, un’area all’aperto».

Fin qui opposizione soddisfatta, finché Alfonso Antoniozzi (Viterbo 2020) non ha chiesto cosa si stesse votando nel concreto. Ed è arrivata l’altra sorpresa. «I fondi sono per il museo multimediale della città negli spazi della Fondazione Carivit, i punti 4 e 5», ovvero 20 mila euro per la progettazione e 10 mila per il mutuo. E Santa Rosa? E’ nella maxi voce da 123 mila euro di mutui per interventi strutturali sul turismo.

Qui però sono iniziati i dubbi dell’opposizione. «Il bene non è di proprietà del Comune – ha fatto notare Giacomo Barelli, Forza civica - dov’è l’incontro delle volontà dei due enti?». «Ci sono atti di accordo con la Fondazione Carivit? No.

E se non si concretizza? E se il costo sarà insostenibile? Ce la danno la struttura? Quanto costerà al mese? Non sappiamo nulla». E pure dal Pd i dubbi sono pesanti: «Su questa delibera non c’è scritto niente – ha commentato Alvaro Ricci - c’è solo la narrazione di De Carolis. Vi invito a scrivere che il museo è da realizzare negli spazi della Fondazione Carivit: qualcuno metterebbe parere positivo? Per contrarre un mutuo bisogna avere la disponibilità dell’immobile, un contratto chiuso. Non ci sono coperture finanziarie. Come si fa a deliberare di contrarre un mutuo così?».

La difesa è arrivata da Giulio Marini, Forza Italia: «E’ il segreto di Pulcinella che c’è stato un possibile accordo con la Fondazione Carivit. Non si è proceduto alla formalizzazione degli atti perché prima è stato informato il consiglio. Dopo la delibera ci sarà un incontro per stipulare il possibile accordo». Sul fronte Fratelli d’Italia, Luigi Maria Buzzi non vede quale sia il problema: se costerà troppo, la maggioranza potrà sempre ripensarci.

Alla fine la delibera è stata votata a maggioranza: confermati i fondi per il museo civico e per il recupero di Roccalvecce e Sant’Angelo.

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