Viterbo, i medici di famiglia saranno sempre di meno. «Piccoli comuni i più a rischio»

Viterbo, i medici di famiglia saranno sempre di meno. «Piccoli comuni i più a rischio»
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Giovedì 21 Aprile 2022, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 19:56

«Dalle nostre proiezioni, fino al 2025 la situazione non farà che peggiorare. E a risentirne saranno soprattutto gli abitanti dei piccoli comuni, in particolare quelli a nord della provincia». Non è la prima volta che Michele Fiore, segretario della Federazione medici di medicina generale, porta all'attenzione pubblica la crisi dei medici di famiglia. Una crisi dovuta alla carenza del turn over all'interno di una categoria che, ancor più durante la pandemia, ha dimostrato la sua centralità.

«Adesso, con l'emergenza sanitaria finita e contagi che, seppur consistenti, restano in calo, ne sta esplodendo un'altra». Perché migliaia di cittadini rischiano di restare senza medico. In alcuni comuni già nei mesi scorsi diversi ambulatori si sono svuotati, con notevoli disagi per gli assistiti, rimasti anche per settimane senza un dottore.

«Nel triennio dal 2021 al 2023 oltre 90 dei 230 colleghi del Viterbese andranno in pensione. Al massimo ne verranno sostituiti 20. Numeri che dimostrano quanto grave sia la carenza di assistenza sanitaria che si prospetta sul territorio». Già in piena pandemia, alcune soluzioni tampone sono state adottate dal comitato aziendale (organo insediato in seno alla Asl): alcuni medici 70enni hanno ottenuto deroghe per continuare il servizio ulteriori sei mesi, prorogabili. Non tutti però hanno accettato, mentre altri che avrebbero voluto trattenersi non hanno ottenuto il placet.

«Le toppe stanno aumentando perché i problemi iniziano a essere serissimi.

Il massimale (il tetto di pazienti per ogni camice bianco, ndr) è stato aumentato dai precedenti 1.500 a 1.800, come aveva chiesto la Fimmg, ma solo in certi comuni con carenze. Inoltre, la Regione ha permesso che i giovani colleghi, già laureati e iscritti al corso di formazione di medicina generale, possano prendere assistiti dal primo anno. Ma sono escamotage, visto che di nuovi medici nel 2022 in tutta la Tuscia ne prenderemo più o meno 5, massimo 6».

Disagi più gravi nei comuni sotto i 7mila abitanti e nell'area nord. «Il distretto più colpito è quello A, con capofila Montefiascone, costituito da tanti piccoli centri, penso a Proceno, Onano, Canino. La zona sud, invece, approfitta della vicinanza con Roma per cui diversi colleghi accettano l'incarico con l'obiettivo di riavvicinarsi non appena ottenuti i titoli». Le conseguenze della carenza saranno anche altre. «Alcuni medici che hanno superato l'età hanno ottenuto un incarico libero professionale. Altri una proroga, altri no. Alcuni hanno avuto il massimale aumentato, non tutti. I malumori crescono, temo arriveranno anche dei ricorsi».

Come si è arrivati a una tale situazione? «I ritardi nella partenza dei corsi di formazione e il loro numero chiuso, frutto di una programmazione miope. Andrebbero anche incentivati i medici che vanno in aree disagiate. Ma così non è».

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