Mare, la prima domenica da tutto esaurito

Mare, la prima domenica da tutto esaurito
di Luca Telli
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Lunedì 6 Luglio 2020, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 11:04
Mare e laghi presi d'assalto nel primo fine settimana di luglio. Spiagge libere del litorale affollate dalle prime ore, a Tarquinia quasi 7000 le persone che si sono registrate con l'app del Comune. Mete più gettonate, Sant'Agostino e l'area naturale delle Saline finite sold-out con tanto di cartello. Sorridono ristoranti, pizzerie e gelaterie. In ripresa anche gli stabilimenti dove il mese di giugno, complice il maltempo che ha caratterizzato le prime due settimane e il distanziamento imposto dalle norme anti contagio, ha fatto registrare un calo del 20% rispetto allo scorso anno.

La situazione più difficile resta quella di Bolsena, il turismo di prossimità in crescita sta sostenendo le imprese turistiche ma l'arrivo alla spicciolata degli stranieri mette a rischio il futuro di molte attività: campeggi e agriturismi su tutti. Per avere un orizzonte più chiaro, bisognerà aspettare i prossimi due mesi: autentica chiave di volta della stagione turistica. E i segnali non sono del tutto negativi.

«Dopo un giugno a singhiozzi c'è buona ripresa da metà luglio e interessanti presupposti per agosto», dice Pietro Biandolino, titolare dell'Hotel Residence Key Club a Montalto. Bicchiere mezzo pieno anche per Vincenzo Peparello, presidente di Confesercenti che mette in guardia dai facili entusiasmi sulla riga dei dati diffusi da Bankitalia e Unioncamere che certificano una crisi profonda dovuta alla perdurante assenza di visitatori stranieri: «Un impatto potenzialmente pesantissimo nel lungo periodo che rischia di trasformarsi in un dramma sociale senza precedenti».

«C'è ottimismo ma parliamo di numeri molto diversi da quelli degli scorsi anni spiega Peparello stiamo seguendo la situazione per capire quali formule di sostegno dovranno essere messe in piedi quando la stagione finirà, per tutelare imprese e lavoratori, perché danni alla filiera turistica ci saranno eccome».
A pagare un conto salato, in termini numerici, anche le città d'arte.

Se Civita di Bagnoregio sta reagendo, forte di uno status conquistato negli ultimi anni, Viterbo arranca con le prenotazioni tornate a muoversi solo negli ultimi giorni (trainate dal settore termale) e le strutture recettive in forte difficoltà. «Va colto il cambiamento della domanda - spiega Ivana Pagliara dell'Ufficio turistico Promotuscia -. Bisogna orientarsi anche verso nuovi segmenti, il nostro territorio esprime le capacità per affrontare e vincere la sfida».
 
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