Viterbo, liquami sversati nel torrente. Al lavoro l'Arpa e i carabinieri

Viterbo, liquami sversati nel torrente. Al lavoro l'Arpa e i carabinieri
di Federica Lupino
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Mercoledì 13 Aprile 2016, 18:03

Allarme inquinamento per il torrente Freddano, a Viterbo. Acque nere come la pece, un odore nauseabondo, migliaia di insetti morti e bolle di gas come se nel fiumiciattolo scorresse il magma. Ieri sera sul posto gli uomini dell’Arpa, della Provincia e i carabinieri. Si sospetta uno sversamento di liquami nel torrente affluente del fiume Marta, che poi finisce il suo corso gettandosi nel mare a Tarquinia.

A dare l’allarme alcuni cittadini, che hanno contattato Viterbo Civica. «Le bellezze naturali della Tuscia sono nel più totale abbandono, basti vedere - dicono dal movimento - le miriadi di discariche abusive sparse nei boschi o lungo i greti di fiumi e torrenti. Ieri si è avuta l’ennesima riprova del degrado ambientale, con un preoccupante fenomeno di inquinamento del torrente Freddano, che circola all’interno del sito storico archeologico di Castel D’Asso e le cui acque dirigono verso alcuni dei luoghi più belli ed incontaminati della Tuscia, fino a raggiungere il fiume Marta».

Definiscono terribile quanto visto ieri a valle del depuratore di Viterbo. «Acque nere come il petrolio con uno strato superficiale praticamente fermo e pieno di insetti morti, il tutto accompagnato da odori nauseabondi, molto simili a quelli prodotti dai liquami fognari. Vista la situazione Viterbo Civica ha provveduto immediatamente - raccontano - a contattare carabinieri e Provincia che in breve tempo hanno raggiunto il sito, constatando come il problema fosse reale e allertando a loro volta l’Arpa».

Viste le caratteristiche visive e le esalazioni prodotte, secondo gli esperti «è ipotizzabile la presenza di reflui ad alto contenuto organico, tipici dei fanghi di depurazione civile con assenza di sospensioni solide e densità molto elevata». La certezza di cosa si tratti si avrà però solo dopo che gli uomini dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente avranno analizzato i campioni prelevati. «Al momento, non ci è dato sapere con esattezza le cause di questo ulteriore fenomeno di inquinamento acuto della zona, rammentando - concludono - come uno degli immissari a monte del Freddano sia il torrente Urcionio, ovvero il torrente in cui confluiscono le acque depurate provenienti dal depuratore comunale di Viterbo, lungo strada Bagni». 

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